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Sabelli, la mozzarella a 360 gradi

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Sabelli, la mozzarella a 360 gradi

Sabelli, la mozzarella a 360 gradi

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Redazione

Con 150 milioni di fatturato nel 2018, ben 155.

00 tonnellate di latte fresco lavorato all’anno, 4 siti produttivi, 8 piattaforme distributive e 500 dipendenti e collaboratori, Sabelli Group è oggi una realtà consolidata nel mercato dei formaggi freschi di qualità e leader di mercato nei segmenti della burrata e stracciatella.
Fondata nel 1921 e trasferita ad Ascoli Piceno nel 1978, Sabelli ha acquisito, nel 2016, Trevisanalat di Castelfranco Veneto ed Ekolat in Slovenia, dando vita a uno dei più importanti poli italiani per la produzione di mozzarella. Quello che distingue il gruppo è specialmente la profondità di gamma nel mercato core.
Nel 2018 Sabelli ha rilevato la società ligure Caseificio Val d’Aveto, produttore di nicchia di yogurt colato e formaggi tradizionali nel segmento premium, avviando la diversificazione sugli altri derivati lattieri. Ce ne parla l’
Amministratore delegato, Angelo Galeati.

Cosa ha significato per voi l’acquisizione più recente?

Eravamo alla ricerca di un brand iconico e di fascia top, per completare i nostri posizionamenti. Abbiamo infatti Sabelli, che, nelle mozzarelle, è un brand premium price e Natura Sincera nuovo marchio di formaggi freschi, dedicato soprattutto ai consumatori più giovani e attenti agli stili di vita moderni.

Avete in programma altri acquisti?

In questo momento le aggregazioni sono fondamentali. Così la volontà c’è e, naturalmente, siamo attenti alle occasioni che possono presentarsi sul mercato, anche se ora siamo impegnati a consolidare le precedenti acquisizioni. Per noi la crescita per linee esterne può andare in due direzioni: ulteriore potenziamento nei formaggi a pasta filata, oppure nuove diversificazioni nei derivati del latte, come è successo l’anno scorso, con Val d’Aveto.

Parliamo dell’estero…

Oggi rappresenta per noi circa 10 milioni di fatturato, con un trend in forte ascesa. Di per sé la mozzarella è un mercato piuttosto statico sia in Italia, sia oltre confine, dove non ci si possono aspettare grandi crescite o, in positivo, repentine flessioni. Molto diverso è il settore delle tradizioni gastronomiche, come la burrata e la stracciatella, che, decisamente corrono (lo scorso anno la burrata ha registrato, secondo Assolatte, un +17,5% nella Gdo italiana, ndr.). All’estero la burrata, è un must, sia nella Dmo, sia nella ristorazione di qualità.

Come si chiuderà il vostro 2019?

Il fatturato è in crescita di circa 8 punti, anche se il mercato è in tensione per l’alto livello dei prezzi della materia prima e per il rifiuto, da parte della distribuzione, di accettare aumenti. Per il 2020 mi aspetto ancora una crescita, che sarà particolarmente dinamica oltre confine.

Canali commerciali: quanto è importante la Gdo?

E’ il canale predominante, dove siamo presenti con tutti i nostri marchi e anche grazie alla produzione di Mdd. Da non sottovalutare il food service, comparto che per noi sviluppa circa 30 milioni di fatturato e dove Sabelli Group è attivo soprattutto con la mozzarella per pizza. Se è vero che qui si rimane ‘invisibili’ al consumatore finale, è altrettanto vero che ci si costruisce una reputazione presso gli operatori professionali, un target molto interessante perché altamente qualificato.

Sono molto in voga i mozzarella bar. Ci state pensando?

Abbiamo fatto molte riflessioni su un possibile ingresso diretto nella ristorazione. E’ un passo che va fatto con grande convinzione e con la disponibilità ad affrontare rischi che vanno a toccare direttamente il marchio aziendale. Il monomarca presuppone, quando si parla del settore ristorativo, di forti investimenti per aggiudicarsi location di prestigio. Indubbiamente le esperienze di successo ci sono. Cito solo il caseificio La Contadina, che ha una cinquantina di negozi distribuiti capillarmente nella nostra Italia.

Veniamo alle marche private…

Nella nostra strategia è un ramo di business imprescindibile, in quanto Trevisanalat produce, per l’80%, mozzarelle Mdd. E’ un segmento di mercato che permette di realizzare grandi numeri e che completa bene il nostro portafoglio.

Concludiamo con la slovena Ekolat: serve solo il mercato estero o anche quello italiano?

Entrambi. Ekolat, all’interno di un processo di acquisizioni che tende al presidio di tutti posizionamenti, rappresenta un tassello rilevante. L’azienda copre tutti i tipi di mozzarelle presenti sul mercato, da quelle ottenute con criteri artigianali, ai prodotti realizzati per l’estero e con latte estero. Oltre confine il basso costo della materia prima ci consente di mantenere livelli di prezzo molto competitivi.

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