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Rummo: successo confermato, si mira a più capillarità nella Gdo e a espandersi all'estero

Rummo: successo confermato, si mira a più capillarità nella Gdo e a espandersi all'estero
Rummo: successo confermato, si mira a più capillarità nella Gdo e a espandersi all'estero

Rummo: successo confermato, si mira a più capillarità nella Gdo e a espandersi all'estero

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Maria Teresa Giannini

di Maria Teresa Giannini

Archiviato il 2023 con 200 milioni di euro di fatturato consolidato, Rummo guarda davanti a sè con fiducia e una non tradita solidità.

Fondato da Antonio Rummo nel 1846 a Benevento, il pastificio è oggi alla sua 6° generazione. Lavorano per suo conto circa 220 persone, fra 170 dipendenti e 50 collaboratori. Due sono gli stabilimenti produttivi: lo storico campano e l’altro a Sozzago, nel novarese, dove si realizza la pasta gluten free. Rummo vanta un ufficio marketing, commerciale e finance a Milano e in altre due sedi legali all’estero, a Lione e a New York, città in cui Rummo ha anche un magazzino (oltre che a Dallas). Proprio l’estero, dove ha una distribuzione ampia e sempre in ampliamento, si dimostra ancora una volta parte importante per la “curva” delle vendite e dei risultati economici aziendali, pur coadiuvato, in Italia, da un aumento della penetrazione in tutte le grandi insegne, come spiega Guido Veronese, general manager di Rummo.

In una didascalia sui vostri canali social, avete creativamente riassunto il 2023 come “un anno pieno di tante ricette, gustosi bocconi e appaganti scarpette”: dal punto di vista economico, com’è stato lo scorso anno in termini di vendite, anche in rapporto al 2022?
Nel 2023 Rummo si è confermata una delle realtà più dinamiche del comparto Pasta di Semola Secca in Italia, come evidenziano i Dati Nielsen del 31/12/2023: abbiamo registrato un +13% e oltre a volume, a fronte di un mercato invece pressoché stagnante (+0,3%). La crescita del brand è stata trasversale a tutte le categorie di prodotto e a tutte le aree geografiche ed è stata guidata principalmente dalla leva distributiva.

Come sono andate le vendite fuori dai nostri confini?
Le cifre positive dell’azienda passano anche attraverso lo sviluppo dei mercati esteri: sul totale fatturato nel 2023, il 40% dei quali sviluppati in oltre 70 Paesi. In Francia e in Svizzera, per esempio, siamo leader di mercato, negli Usa siamo il brand che è cresciuto di più negli ultimi 3 anni e puntiamo a completare lo sviluppo distributivo anche in altri Paesi strategici come Germania e Canada.

Com’è stato nel 2023 il vostro rapporto con l’Horeca in Italia? E a livello internazionale, si sono aperte novità di rilievo in aree in cui prima non eravate?
L’Horeca è un canale cui guardiamo con grande interesse, sia in Italia che all’estero. Proprio perché per noi oggi pesa poco sul totale del fatturato (circa il 10%), è una delle leve principali per la crescita futura dell’azienda. Inoltre è un canale che consente di raggiungere un target, quello dei professionals ed esperti di cucina, perfettamente in linea con i valori di qualità e ricerca dell’eccellenza espressi dalla nostra marca. Non dobbiamo infatti dimenticare che la nostra pasta, prima al mondo ad essere stata certificata per la sua eccellente tenuta alla cottura, è ideale per il salto in padella e mantiene forma e consistenza anche se sottoposta al procedimento della doppia cottura.

Venendo a giorni più vicini a noi, come definirebbe il primo trimestre ’24 (per vendite a volume e fatturato) in rapporto allo stesso periodo del 2023?
Nel primo trimestre del 2024 il fatturato aziendale ha toccato i 55 milioni di euro, segnando un incremento del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Qual è la vostra quota di mercato nella Gdo italiana nel primo trimestre 2024 in rapporto allo stesso periodo dello scorso anno?
Nei primi 5 mesi del 2024 Rummo è la marca, tra le principali, che è cresciuta di più sul totale semola (+7,8% a volume), soprattutto sul formato 500 g (+20,8%). Sul totale nazionale, abbiamo raggiunto una quota volume del 7.5% (in crescita di 0.7 punti), ma nelle regioni dove abbiamo completato lo sviluppo distributivo, come la Lombardia, il Piemonte, la Toscana e la Sicilia, siamo riusciti a diventare leader del segmento premium con quote a doppia cifra nonostante un assortimento e una pressione promo più bassi di tutta la categoria, stando ai dati Nielsen del 26/05/2023.

Ci sono insegne in cui non eravate presenti o in cui la vostra presenza era ridotta e che invece dal 2024 ospitano le vostre referenze con buone quantità e rotazione?
Quest’anno siamo riusciti a superare la soglia degli 85% punti di distribuzione ponderata, un traguardo che ci eravamo prefissati e che abbiamo raggiunto grazie all’inserimento dei nostri prodotti in tutte le più importanti insegne della Gdo italiana. Per noi l’obiettivo ora è crescere in presenza sullo scaffale aumentando il numero medio di referenze e completare ulteriormente la distribuzione in quelle poche aree dove non siamo ancora riusciti a penetrare, come alcune regioni del Sud Italia.

Il vostro attuale pack ha più di 10 anni: in vista dei 180 anni nel 2026, state pensando ad alcuni cambiamenti nella grafica e nella comunicazione, se non addirittura a un pack celebrativo?
Nel 2021, in piena pandemia, abbiamo festeggiato il 175° anniversario con un pack in edizione limitata e l’emissione di un francobollo celebrativo. Siamo stati tra i primi a introdurre un pack riciclabile al 100% nella carta, senza alterare il feeling autentico e lo stile vintage della nostra confezione. Siamo sempre attenti all’innovazione, sia di prodotto che estetica, perché riteniamo che la differenziazione sia la strategia migliore per affermarsi in un mercato maturo, come quello della pasta, e creare valore per i nostri consumatori e i nostri clienti.

Lancerete nuove referenze, gusti o formati per il resto del 2024?
Premetto che negli ultimi anni ci siamo contraddistinti per diversi lanci di successo, come la nostra linea di pasta gluten free (una pasta trafilata al bronzo, con una tenuta alla cottura impareggiabile, apprezzata da consumatori, celiaci e non, per la sua consistenza così simile a quella della pasta tradizionale), i nostri gnocchi di patate (che sono stati i primi ad essere prodotti con patate fresche 100% italiane, pur garantendo una shelf life di 12 mesi) e, infine, la nostra pasta integrale (ad alto contenuto di fibre, ma dal gusto e dal sapore delicato perché prodotta con grani ai quali sono stati tolti gli strati più esterni, amari e legnosi). Nel prossimo futuro, però, lanceremo la farina senza glutine, prodotto che ha impegnato il nostro dipartimento di Ricerca e Sviluppo per circa 3 anni per mettere a punto una ricetta che potesse essere utilizzata per fare la pizza e il pane e un’altra adatta per dolci.

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