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Pedon mette l'export al centro della strategia

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Pedon mette l'export al centro della strategia

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Redazione

Pedon è sinonimo, in Italia e all’estero, di legumi, semi e cereali in tutte le combinazioni.

Il fatturato del gruppo è di 90 milioni di euro, di cui 75 dovuti alla divisione retail. Quest’ultima ha visto una crescita del 35% negli ultimi 5 anni. L’azienda opera in 4 continenti, con la sede principale in Italia e stabilimenti - funzionali al business industrial -, in Etiopia, Argentina e Cina, dove sono impiegate circa 400 persone. La percentuale di export è del 35%, un dato che compendia 30 Paesi presidiati. A parlacene è il Direttore marketing, Matteo Merlin.

Il vostro settore è da anni in forte crescita. Quali sono le attuali performance di mercato e le vostre in particolare?

Certamente l’“high protein” e il “plant based” sono trend consolidati e che hanno coinvolto un numero sempre maggiore di consumatori. Ciò ha portato a una proliferazione di concetti di prodotto, un ampliamento di assortimento, un set di scelte per il consumatore riferite a diverse occasioni di consumo. Legumi, cereali e semi, le nostre categorie, sono state oggetto di un processo di rinnovamento con una transizione dal prodotto classico, dalla cottura e dall’uso tradizionale, al prodotto con nuovi contenuti di servizio (rapido da cucinare, pronto all’uso) fino ad arrivare alla materia prima come ingrediente trasformato in altre categorie (pasta di legumi).

Cosa è successo ai tempi del Coronavirus?

L’emergenza sanitaria ha mutato, almeno temporaneamente, questo scenario. I legumi secchi in particolare ma anche alcuni cereali come il mais da popcorn, hanno fatto registrare picchi di crescita molto importanti in queste settimane, nell’ordine del 90% di incremento. Questo trend ha avuto un effetto positivo sulla categoria in generale, in quanto non ha eroso la crescita dei prodotti a cottura rapida o pronti. Pedon, leader di mercato sia come partner per la private label, sia con il proprio marchio, è stata assolutamente protagonista del momento, con la gestione di importanti picchi in particolare di lenticchie, fagioli e ceci, mettendo in campo la propria flessibilità, nell’approvvigionamento della materia prima, e la propria efficienza in termini di confezionamento.

Può descriverci la vostra struttura?

Il gruppo si articola in due unità di business secondo un modello di controllo e gestione di tutta la filiera: la divisione retail, che commercializza il prodotto per le principali insegne della grande distribuzione italiana e internazionale, e la divisione industrial, denominata Acos, dedicata alla selezione e alla vendita della materia prima alle maggiori industrie conserviere. Abbiamo avviato poi un progetto speciale nel settore della ristorazione che, attraverso il marchio Green Station, offre un nuovo concept che propone piatti a base di legumi, cereali e semi, con l’obiettivo di coniugare i valori di genuinità e creatività.

Parliamo dell’export…

Pur in presenza di un portafoglio ampio in termini di mercati presidiati, il focus maggiore è verso le nazioni europee e nordamericane. In particolare, queste ultime, presidiate attraverso un ufficio commerciale a Miami, hanno una particolare importanza strategica non solo per le dimensioni del mercato ma anche per lo stadio evolutivo dello stesso, alimentato dalla costante spinta all’innovazione. Ciò significa per noi considerare l’area nordamericana non solo rilevante per il fatturato generato, che anche nell’ultimo anno ha visto un incremento a doppia cifra, ma anche per l’ispirazione allo sviluppo di nuovi concetti di prodotto da trasferire poi ai mercati europei. Emblematica è la linea More than, un modo smart per consumare i legumi che nasce dalla reinterpretazione di prodotti generalmente a base di grano, riso, mais e patate, ma proposti esclusivamente con i legumi, incrementandone così l’apporto nutrizionale. Un esempio? Purè e couscous di legumi.

Quali sono i piani di sviluppo?

Gli obiettivi che ci siamo posti per i prossimi anni sono ambiziosi e rientrano in un percorso imprenditoriale guidato dall’impegno a proporre un modello di alimentazione che coniughi benessere, gusto e rispetto dell’ambiente, una visione che affonda le sue radici nella cultura della famiglia Pedon. I principali obiettivi riguardano la valorizzazione del nostro marchio e l’internazionalizzazione. Lo scorso anno è iniziato l’iter di sviluppo del nostro brand in Italia per rendere Pedon la marca di riferimento nelle categorie presidiate, un progetto che vedrà, nei prossimi anni, un’estensione anche ai mercati esteri. Il secondo obiettivo è l’internazionalizzazione. Come descritto gli investimenti commerciali e di marketing saranno volti a un rafforzamento dei mercati europei e a una forte spinta verso il Nord America.

Avete annunciato Pedon Solutions. Di cosa si tratta?

Quest’anno abbiamo presentato, alla fiera Marca, Pedon Solutions, divisione della business unit retail dedicata al mondo delle private label. Un nuovo nome che vuole ulteriormente sottolineare la nostra leadership nel creare collaborazioni di valore per lo studio e l’implementazione di soluzioni di prodotto e assortimentali che valorizzino lo scaffale e alimentino il percorso di crescita della marca privata. Pedon Solutions si pone come partner affidabile per trasformare legumi, cereali e semi in nuove accattivanti soluzioni vegetali. Proposte che vanno dalle più tradizionali a quelle a rapida cottura, ai risi arricchiti, i risi express, i semi. L’approccio metodologico e la capacità di personalizzare soluzioni coerenti con il posizionamento e gli obiettivi d’insegna sono alla base di Pedon Solutions. Il percorso prende vita da un’analisi completa dello scaffale e delle performance di vendita in relazione al mercato di riferimento, dall’applicazione della visione e della segmentazione tracciata interpretando le esigenze del consumatore e si traduce in un ridisegno dell’assortimento e dell’allocazione degli spazi in chiave strategica.

A Tuttofood di Milano avete presentato il nuovo logo e la linea I Pronti e, ad Anuga, di Colonia, la linea I Salvaminuti. Cosa può dirci?

Abbiamo avviato da più di un anno un nuovo progetto di marca, che ha l’ambizioso obiettivo di rendere Pedon il brand di riferimento nel mondo dei legumi, cereali e semi. In questa direzione si colloca l’attività di restyling del logo e la creazione della nuova brand identity, per esprimere al meglio l’anima giovane, creativa ed estroversa della marca. L’immagine nuova ha debuttato, appunto, con la linea I Pronti, cereali e legumi cotti a vapore senza conservanti, già pronti da gustare e facili da ricettare, perfetti per lo stile di vita contemporaneo. A seguire un rilancio in grande stile, quello de I Salvaminuti: la storica linea è stata rilavorata con una nuova segmentazione - classici, insalate, zuppe e minestre, risotti alternativi, rich-in e senza glutine - legata alle funzionalità d’uso del prodotto, integrando la nuova immagine di marca con pack freschi e vivaci. In continuità con questo percorso, siamo in lancio con una gamma fortemente innovativa, ‘I Legumi fatti a Snack’: la linea è nata con l’obiettivo di proporre uno snack salutare, perfetto equilibrio tra gusto e apporto nutrizionale, reinterpretando il ruolo tradizionale del legume e presentandolo in veste inedita in tre segmenti – Naturali, Funzionali, Gustosi - per un acquisto d’impulso e un consumo prettamente fuori casa. Il protagonismo di queste nuove linee è poi supportato da iniziative di comunicazione volte alla costruzione di un’immagine di brand fresca e rivoluzionaria.

Come manager cosa privilegerebbe tra formazione, impianti produttivi, comunicazione, ricerca e sviluppo?

Direi la filosofia di fondo. Mi spiego meglio. E’ evidente che, in un contesto così mutevole, ciò che può fare la differenza è saper gestire la combinazione dei fattori strategici con una spiccata capacità adattiva. Adattarsi significa non solo avere rapidità decisionale e operativa, ma anche saper vedere in anticipo, sviluppare capacità di osservazione della realtà, mettere in discussione paradigmi consolidati. La nostra è un’azienda che, per sua natura, lega la propria distintività sul mercato a una capacità generativa che dà spessore alle relazioni con i retailer per lo sviluppo delle categorie e determina la direzione attraverso la quale il brand Pedon si vuole affermare come leader di mercato. Non parlo solo di ricerca e sviluppo come funzione aziendale, ma come attitudine alla generazione d’idee che deve pervadere trasversalmente l’azienda attraverso i suoi collaboratori, ai quali dedicare attenzione e formazione. Il medesimo input è poi verso la comunicazione e il marketing in senso più ampio. Essere diversi, in modo rilevante, è il nostro scopo.

Una storia di 36 anni. Cosa è cambiato?

Vorrei sottolineare, piuttosto, ciò che non è cambiato, perché ciò che è immutato è la base per cambiare. Per noi i valori fondanti - la curiosità, la generosità, l’attitudine a sognare e la tenacia - sono il perimetro nel quale l’azienda opera, il riferimento di ogni decisione. Anche di quelle che portano a grandi cambiamenti.

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