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La ricetta anti-crisi di Fas

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La ricetta anti-crisi di Fas

La ricetta anti-crisi di Fas

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Fabio Massi

L’azienda pugliese ha iniziato da circa un anno un percorso di crescita e di riorganizzazione interna ed esterna, con l’obiettivo di essere pronta alle nuove richieste ed esigenze del mercato.

Le difficoltà derivanti dalla crisi economica non hanno scoraggiato Fas ad intraprendere un progetto volto al miglioramento tecnologico e la produzione dei propri prodotti.



Dottor Squeo, ci presenta in breve la sua azienda?
Io sono l’amministratore delegato di Fas. La nostra è una società per azioni, nata nel lontano 82, per cui quest’anno, il 16 settembre festeggiamo il primo trentennale di attività. Abbiamo iniziato con la produzione di assorbenti e poi man mano abbiamo inserito nell’ambito dei nostri cicli produttivi vari tipi di prodotti che vanno dall’assorbenza ai pannolini per bambini. In seguito il passo molto importante che abbiamo fatto intorno al 2000/2005 è stato l’acquisto dell’impianto di assorbenti per signora, il primo investimento su tecnologie di alta qualità.



Parliamo un po’ di risultati finanziari: questo è stato un anno difficile per molte aziende. Come sta andando per Fas?
E’ chiaro che il periodo è difficile per tutti. Noi siamo stati forse bravi ad aver preventivamente cercato di creare un’azienda abbastanza solida sotto il profilo patrimoniale, quindi abbiamo lavorato per realizzare una struttura efficiente e solida. Abbiamo avuto anche noi delle ripercussioni in termini di fatturati, ma certamente non in termini finanziari.
La solidità dell’azienda sotto il profilo patrimoniale ci spinge in questo momento di crisi a continuare ad investire.



Quali sono le novità che avete in mente per la fine del 2012/inizio 2013?
Il 2012 sarà l’anno in cui noi porteremo a termine l’investimento iniziato nel 2011. Si tratta di un nuovo impianto per la produzione di pannolini per bambini che garantirà a Fas un’efficienza produttiva e un miglioramento decisivo della qualità del prodotto. Il collaudo è iniziato i primi giorni di settembre ma l’obiettivo è di metterlo in moto entro fine anno di mettere per proporre già nei primi mesi del 2013 il nuovo articolo ai nostri clienti.



A livello di distribuzione territoriale come siete collocati?
Noi siamo collocati principalmente tra l’Italia centrale e insulare dove abbiamo dei contratti chiaramente periferici. Nell’ultimo biennio ci siamo insediati nel Veneto con tre clienti per noi molto importanti che stanno rispondendo bene a quella che è stata la nostra proposta il ché lascia ben sperare anche per una migliore penetrazione nel mercato dell’Italia settentrionale.
Il fiore all’occhiello per noi è però il settore farmaceutico: siamo molto presenti in tutta Italia con un contratto nazionale e una distribuzione capillare in attraverso le cooperative, che a loro volta poi consegnano alle singole farmacie. In sostanza siamo circa 8 mila farmacie in tutta Italia e rappresentiamo, per quanto riguarda il fatturato dei pannolini e degli assorbenti una quota del 44% di quello che è il fatturato che loro esprimono esclusivamente per questi due tipi d prodotti.



Avete in programma di diversificarvi o rimarrete sempre concentrati su pannolini e gli assorbenti?
Il nostro obbiettivo è proprio quello di diversificare la produzione. Negli anni scorsi abbiamo investito sulla formazione dei dipendenti, condividendo i nostri progetti con loro. Ci siamo resi conto, in effetti, che è opportuno in questo momento anche proporci con altri prodotti, quindi appena terminerà la fase di attivazione del nuovo impianto di pannolini lavoreremo sulla possibilità di acquistarne un altro che avrà come oggetto la produzione di prodotti per l’incontinenza leggera. Questo ci permetterà sia di diversificare la produzione, ma anche di proporre un servizio più completo alla nostra clientela.

Il nuovo impianto presupporrà l’assunzione di nuovo personale, quindi investirete anche in risorse umane.

E’ chiaro. Noi siamo molto legati al nostro territorio e all’Italia in generale tanto è vero che a breve oltre alla scritta “made in Italy” (che è già presente sui nostri prodotti) inseriremo anche la bandierina tricolore.
Per continuare a crescere e anche per aiutare la Puglia che è stata fortemente penalizzata dalla crisi sotto il profilo occupazionale puntiamo anche ad assumere nuovo personale. Tenga conto che la maggior parte dei dipendenti che abbiamo assunto sono qui da molti anni. Ci teniamo a stipulare con loro sempre contratti a temo indeterminato perché per noi è fondamentale la collaborazione reciproca e la fiducia.



Se le chiedessi di svelarci la ricetta anticrisi di Fas?
Direi che si basa su tre ingredienti fondamentali: serietà, collaborazione massima da tutto lo staff aziendale e investimenti in nuove tecnologie. Questa è, a mio avviso, la ricetta giusta che ci consentirebbe anche di proporci a mercati esteri.
L’azienda italiana in sé ha una buona credibilità all’estero, soprattutto in Europa ma anche in altri mercati in grossa espansione, localizzalizzati ad esempio in tutta la zona del nord Africa.
A mio avviso, puntando sugli ingredienti che ho detto prima e su una proposta qualitativa e di servizio interessante, ci potrebbero essere dei buoni sbocchi sia in Europa che oltre l’Europa.



Quanto conta per voi la sostenibilità?
A livello di sostenibilità noi investiamo esclusivamente su macchinari che ci garantiscano la diminuzione di scarti di produzione (un grosso problema dal punto di vista ambientale), una maggiore efficienza. Oltretutto i nuovi impianti consumano molta meno energia rispetto agli attuali, addirittura quello che inaugureremo a fine anno ci garantirà una riduzione dei costi pari a oltre il 30%.
Inoltre abbiamo investito sul fotovoltaico per la produzione di energia elettrica che viene interamente utilizzata per il nostro ciclo produttivo. Questo ha portato un netta riduzione degli scarti di produzione, dell’utilizzo dell’energia elettrica e, per quello che possiamo, della produzione di energia elettrica.



Quindi a lungo termine come vi vedete come azienda?
Abbiamo dei nostri progetti, chiaramente da imprenditori ragioniamo anche in termini di fatturati, quindi ci siamo posti obiettivi di budget da raggiungere. In generale quel che ci sta a cuore è di continuare a proporci come azienda molto seria e attenta a quelle che sono le esigenze del mercato.


Stefania Lorusso

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