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Il Pastaio, un 2024 ricco di novità per gli gnocchi Patarò

Il Pastaio, un 2024 ricco di novità per gli gnocchi Patàrò
Roberto Zampedri, cso direzione commerciale Il Pastaio

Il Pastaio, un 2024 ricco di novità per gli gnocchi Patarò

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Veronica Fumarola

È stato un 2024 costellato di novità per Il Pastaio, azienda specializzata nella produzione di gnocchi. Sono diverse, infatti, le new entry presentate al mercato con il brand Patarò: Pataorto, una linea di gnocchi che contiene il 40% di verdure e che strizza l’occhio a un’alimentazione healthy; PopCrok, la gamma che propone un nuovo modo di gustare gli gnocchi; una ricetta “local” per gli gnocchi ripieni, per cui sono già previste altre due varianti con ingredienti tipici che puntano ai mercati internazionali. L’export, infatti, rappresenta un importante tassello del business aziendale, insieme alla produzione di gnocchi a marchio del distributore, che genera ben il 70% del fatturato.

Ora, dopo un 2023 chiuso con un fatturato in crescita del +32% rispetto al 2022, l’azienda di Berlingo (Bs) prosegue il suo percorso di sviluppo con l’intento di confermare il suo ruolo primario nel comparto e continua a investire sulla sostenibilità, prefissandosi altri importanti obiettivi, come abbiamo scoperto dall’intervista a Roberto Zampedri, cso direzione commerciale Il Pastaio.

 

Quali risultati avete raggiunto in termini di fatturato nel 2023 e qual è l’attuale quadro del mercato degli gnocchi in Italia?

Il 2023 è stato un anno molto positivo a livello di ricavi: il fatturato aziendale ha sfiorato i 70 milioni di euro, con una crescita percentuale di oltre 32 punti rispetto all’anno precedente. Nel primo semestre del 2024 il mercato domestico degli gnocchi appare in contrazione a valore (-0,3%). Le contrazioni maggiori in termini di fatturato si registrano in Area 1 (-0,7%) e in Area 2 (-2,4%, fonte: Circana, Iper+Super+Lsp, gennaio-giugno 2024). In un contesto di mercato così difficile Il Pastaio si conferma come attore di riferimento nel comparto gnocchi e specialità a base di patate mantenendo la propria leadership nel segmento gnocchi ripieni, nelle produzioni senza glutine e in quelle con alto contenuto salutistico.


Quali sono le quote di mercato di Patarò?

Patarò conferma la seconda posizione a livello di vendite sia a volume sia a valore in area 1 con il 12,6% di quota a valore. Siamo cresciuti in Area 3, dove abbiamo raggiunto il 12,8% (quasi +1%) di quota a valore.  A nord-est la crescita di Patarò si attesta al +38,4% a valore (+1,4%). Il brand si sta affacciando anche nel Sud Italia con una progressione del 443% a valore (fonte: Circana, Iper+Super+Lsp, gennaio-giugno 2024). In Area 4, infatti, siamo sempre stati presenti esclusivamente come produttori di private label.

Quanto è importante l’export per il mercato degli gnocchi made in Italy? E per Il Pastaio?

I mercati esteri mostrano un forte interesse per gli gnocchi, una specialità made in Italy che gli altri Paesi stanno scoprendo apprezzandone la tradizione, il gusto, il prezzo competitivo. A mostrare il maggiore interesse sono i Paesi dell’Ue e l’Amarica. Per quanto riguarda il nostro business nello specifico, le vendite oltreconfine hanno un peso del 60% sul fatturato totale aziendale. Una percentuale incrementata negli ultimi anni di circa due-tre punti percentuali perché negli ultimi cinque anni i volumi esportati sono aumentati in modo considerevole, tanto da aver raddoppiato il fatturato estero. Ora l’obiettivo è quello di diventare un punto di riferimento per gli gnocchi nel mondo.

Quanto incide, invece, la produzione Mdd sul vostro business?
In Italia, il 2024 parla di un consolidamento (+2% a valore e +3.3% a volume) della crescita del mercato della Mdd; in altri termini, a volume, quasi un prodotto venduto su due è espressione della marca del distributore (fonte: Circana, Iper+Super+Lsp, a.t. giugno 2024). Grazie alla flessibilità, alla qualità dei nostri prodotti e alla cura dei nostri clienti, siamo punto di riferimento per la Mdd: i prodotti a marchio privato sviluppano il 70% del nostro fatturato.

Avete effettuato nuovi lanci di prodotto nell’ultimo anno?
Sono diverse le novità presentate nel 2024. A partire da Pataorto, una linea di gnocchi che contiene il 40% di verdure, composta da due referenze: spinaci e zucca. Grazie a questo prodotto, il consumatore può soddisfare il desiderio di mangiare sano senza sacrificare il gusto: una porzione di gnocchi, infatti, contiene una porzione di verdura (secondo le quantità indicate dall’Istituto Superiore di Sanità), e l’intera linea è senza glutine, latte, uova e conservanti, adatta per qualsiasi tipo di dieta. Con PopCrok, invece, abbiamo proposto un nuovo modo di gustare gli gnocchi. Una ricetta innovativa, studiata per rendere questi gnocchi gustosi e croccanti, cotti in friggitrice ad aria: pronti in soli cinque minuti e pieni di gusto, senza che sia necessario aggiungere olio al prodotto prima di cuocerlo. La linea è stata sviluppata in co-marketing con Philips, che per prima ha inventato la friggitrice ad aria Airfryer nel 2010. Gli gnocchi PopCrok sono proposti in diversi gusti: erbe, formaggio extra e speck Igp; ripieni al tartufo; ai formaggi; al prosciutto; ai funghi; alla pizzaiola. Ma sono disponibili anche ricette personalizzate.

Ci sono novità anche nel mondo degli gnocchi ripieni?
In questo segmento abbiamo lavorato con l’intento di allargare la gamma con referenze local. Per questo proponiamo gli gnocchi ripieni gusto mediterranea, con cuore di burrata, pomodorini secchi e olive taggiasche. Inoltre, abbiamo appena lanciato un prodotto che riporta alla mente i sapori della tradizione italiana, il piatto della domenica per eccellenza: Gnocchi ripieni di ragù alla bolognese, disponibili anche in packaging monoporzione. A Sial, invece, lanceremo gli gnocchi ripieni al Parmigiano Reggiano Dop, uno degli ingredienti più pregiati della tradizione italiana e riconosciuto come rappresentante del made in Italy nel mondo. Per il mercato statunitense abbiamo sviluppato la ricetta degli gnocchi ripieni alla salsa alfredo: una novità che presenteremo durante il Plma il prossimo novembre a Chicago.

Su quali elementi puntate per fare la differenza?
Siamo attenti a un’alimentazione consapevole. Il brand Patarò propone prodotti senza glutine, uova, latte e derivati (a esclusione dei ripieni) e senza conservanti. Una lista di ingredienti cortissima e materie prime di alta qualità rendono gli gnocchi Patarò un punto di riferimento per i consumatori, perché adatti a tutti i tipi di alimenta­zione, comprese quelle vegetariana e vegana, come dimostrano le certificazioni vegan, organic, gluten free.

Potrebbe raccontarci le iniziative intraprese a favore di una maggiore sostenibilità aziendale?
Dal 2022 abbiamo ottenuto importanti risultati sul fronte della sostenibilità. Ad esempio, la valutazione Ecovadis Gold Scorecard – certificazione Esg che prende in riferimento più di 90mila aziende in 175 Paesi nel mondo –, rientrando nella top 5% global con l’obiettivo il prossimo anno di raggiungere la “platinum scorecard” andando a inserirci nella top 1%. Il 100% dei nostri scarti industriali sono destinati a un biodigestore per la produzione di biogas; abbiamo installato due cogeneratori negli stabilimenti di proprietà a Berlingo (Bs), dove c’è il quartier generale, e a Torbole Casaglia (Bs); misuriamo la Lca, cioè l’impatto che le nostre attività hanno sull’ambiente in termini di emissioni di gas serra. Per quanta riguarda il packaging, abbiamo ridotto la grammatura da imballi primari e secondari, e sono allo studio nuovi pack ecosostenibili. Sul fronte della sostenibilità sociale, poi, abbiamo introdotto il programma di welfare e abbiamo aumentato del 130% le ore di formazione.


Per il prossimo futuro avete prefissato nuovi obiettivi green?
Seguendo i Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite, Il Pastaio si è prefissato diversi traguardi da raggiungere entro il 2026: la certificazione B Corp; la neutralità carbonica; l’utilizzo per il 100% di energia da fonti rinnovabili. Non solo, l’azienda sta lavorando al bilancio di sostenibilità certificato, le ore di formazione erogate aumenteranno del 57%, l’80% del packaging utilizzato sarà sostenibile.

Avete previsto degli investimenti per l’ampliamento degli stabilimenti?
A fine settembre abbiamo inaugurato il nostro terzo stabilimento a Maclodio (Bs), un investimento necessario per portare avanti il piano di espansione dell’azienda. Passiamo così da nove a 12 linee di produzione, su tre stabilimenti produttivi, di cui uno completamente gluten-free.

Obiettivi per il prossimo futuro?
Sicuramente uno dei principali obiettivi dell’azienda è quello di crescere e mantenere la posizione di leader di mercato. La sfida e la volontà de Il Pastaio nei prossimi anni è confermarsi parte integrante dell’ecosistema in cui è inserito: produrre nel rispetto di ciò che ci circonda, supportando e contribuendo a una transizione ecologica, ma soprattutto restituendo ciò che la natura ci offre tutti i giorni.

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