di Maria Teresa Giannini

È sul mercato dal 1912 e il suo nome ha fatto, e continua a fare, la storia nel mercato della pasta in Italia: Fini compie 110 anni e ci restituisce una sequenza di istantanee che, dalla prima salumeria-pastificio artigianale di corso Canalchiaro, a Modena, ci portano all’impresa con 100 dipendenti che esporta in 30 Paesi del mondo come è oggi.

Fondato a Modena da Telesforo Fini e sua moglie Giuditta Ferrari, il marchio è fra i leader nel settore della pasta fresca, ed è attualmente parte dell’omonimo gruppo che vanta una produzione di 4,3 milioni di chilogrammi annui e un fatturato di circa 100 milioni di euro. Ha 2 stabilimenti produttivi: uno con sede a Ravarino, a pochi chilometri da Modena, dedito alla produzione di pasta fresca ripiena, passate e conserve vegetali; l’altro con sede a Sora, nel frusinate, e focalizzato sulla pasta secca. Ora il marchio si prepara ad un rilancio comunicativo e di prodotto, come ci illustra Luigi Famulari, chief marketing officer del gruppo.

Centodieci anni sono tanti: come intendete festeggiarli?

Per noi i 110 anni di Fini non sono semplicemente un traguardo, sebbene importantissimo, bensì la continuazione di una storia che ci vede da sempre protagonisti nel portare sulle tavole degli italiani l’autentico saper fare emiliano. Per celebrare degnamente questo anniversario la gamma pasta fresca ripiena a marchio Fini è stata oggetto di un grande rinnovamento: a partire da maggio 2022 sono presenti a scaffale nuovi prodotti con ricette, ripieni e veste grafica totalmente rinnovata. Parliamo di 15 referenze articolate su due linee, Antica Bottega e Nuove Tradizioni. La prima comprende undici ricette semplici, di qualità, tipiche della tradizione emiliana e italiana, solo per citare alcuni tortellini emiliani, ravioli al brasato e tortelloni ricotta e spinaci; la seconda linea, d’altro canto, propone abbinamenti più audaci ed è pensata per stimolare la curiosità gastronomica dei consumatori, come i ravioli ai gusti salsiccia e friarielli, gorgonzola e speck, o, ancora, scamorza e radicchio. Le due nuove linee di pasta fresca ripiena, infatti, racchiudono in sé tutti questi anni di storia, il profondo legame con il territorio e un gusto unico per deliziare i palati sempre più esigenti degli italiani. Nei prossimi mesi seguiranno tantissime iniziative di comunicazione, che punteranno a fare conoscere e a provare questa nuova gamma ai consumatori, ma per ora non sveliamo ulteriori dettagli.

La ricorrenza legata al marchio Fini non è l’unica alle porte, visto che l’anno prossimo “Le conserve della nonna” compirà 50 anni: come celebrerete e qual è il bilancio di 50 anni di storia?

Dal 1973, anno della sua fondazione, Le Conserve della Nonna è sinonimo di prodotti genuini, come fatti in casa e talmente buoni da fare innamorare il consumatore al primo assaggio. In occasione del cinquantesimo anniversario, l’obiettivo principale sarà di fare conoscere il nostro brand e i nostri prodotti a una platea sempre più ampia di persone, elevando la nostra marca sempre più a punto di riferimento di livello nazionale e internazionale. Anche in questo caso, come per Fini, per celebrare degnamente questo importante traguardo pianificheremo tantissime iniziative di comunicazione e attivazione territoriale.

Qual è il peso dei 3 marchi all’interno del fatturato del gruppo?

La “torta” è equamente divisa tra i brand Fini e Le Conserve della Nonna. Mastri Pastai Bettini invece è entrato di recente nel portafoglio del gruppo.

Dove è diretto l’export del Gruppo Fini e quanto conta il mercato dei Paesi stranieri?

Le vendite all’estero hanno un’incidenza del 10% sul fatturato, ma prevediamo una forte espansione nei prossimi 3 anni: i nostri prodotti si possono trovare in diversi Paesi del Nord Europa, in Canada, Australia e Giappone.

A livello di distribuzione, quali sono gli accordi più robusti e duraturi stretti dal gruppo?

Manteniamo da diversi anni accordi di partnership con le principali insegne della distribuzione italiana ed internazionale, soprattutto con quelle che hanno fatto della qualità un loro asse strategico di crescita.

Moltissimi pastifici puntano a comunicare l’idea del grano duro nazionale, della filiera, del valore del lavoro locale. È quello che pensate di fare con Mastri Pastai Bettini?

Mastri Pastai Bettini è una linea di pasta secca di Pastificio Zaffiri: si tratta di un ramo d’azienda che abbiamo acquistato nel 2021 e che puntiamo a sviluppare nei prossimi anni, tanto in Italia quanto all’estero. La pasta Mastri Pastai Bettini è realizzata con il 100% di grano duro del Lazio e pura acqua di sorgente (il pastificio si trova infatti a brevissima distanza dal Parco Nazionale d’Abruzzo) trafilata al bronzo ed essiccata lentamente a bassa temperatura, per ottenere un prodotto di alta qualità.

Vista la carenza di materie prime tanto alimentari quanto di packaging, quali sono le contromisure che sta prendendo Gruppo Fini?

Le difficoltà di inizio 2022 sono note e comuni a tutti gli operatori del comparto alimentare, con significativi incrementi di costo lungo l’intera filiera agro-alimentare (dall’energia ai trasporti passando per materie prime e imballi), solo in parte innescati dalla guerra in Ucraina, e crescenti difficoltà di approvvigionamento legati alla scarsità di alcune materie prime. Anche in Gruppo Fini stiamo fronteggiando le stesse problematiche ma, dal canto nostro, possiamo contare su numerose relazioni commerciali di lungo periodo e diverse filiere dedicate che stanno contribuendo a mitigare le tensioni in essere. La maggior parte delle materie prime da noi utilizzate proviene, infatti, dalle aree agricole della nostra regione e vicine al nostro stabilimento produttivo di Ravarino. Questo ci ha permesso di dare continuità alle nostre produzioni e di chiudere il 1° quadrimestre di quest’anno con una ulteriore crescita del 4 per cento.