Granterre: il made in Italy è sempre un ottimo investimento
Granterre: il made in Italy è sempre un ottimo investimento
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di Luca Salomone
Con 1,3 miliardi di euro di fatturato consolidato, 19 stabilimenti, produttivi e logistici, 2.
19 collaboratori, gruppo Granterre è uno dei maggiori esponenti del made in Italy alimentare. Comprende aziende e marchi come Parmareggio, Agriform, Casa Modena, Teneroni, Senfter, Liberamente e molti altri.
Nata il 1° gennaio 2019 dall’unione di due realtà storiche, come Parmareggio e Grandi salumifici italiani, l’azienda rappresenta una delle principali realtà nel mondo dei salumi e formaggi di qualità. Dal 1° gennaio 2023 ha cambiato la propria denominazione, Bonterre, per adottare, appunto, quella di Granterre. Il big alimentare è, fra le altre cose, un ottimo osservatorio per misurare gli andamenti del comparto food. Ne abbiamo parlato con Maurizio Moscatelli, direttore commerciale Granterre.
Quali sono le tendenze del vostro mercato?
Dopo un 2022 chiuso positivamente, l’inizio del 2023 è stato – ed è tuttora – penalizzato dalla forte pressione inflattiva, alla quale i consumatori stanno rispondendo riducendo i consumi e scegliendo prodotti con un prezzo inferiore, in euro al chilogrammo. Come gruppo, grazie soprattutto alla componente export, continuiamo a registrare, tuttavia, dati in crescita, tanto nel mondo dei salumi, quanto nei formaggi. In particolare, nei salumi siamo a un +4,5% in volume, mentre nei formaggi, nel primo bimestre del 2023, si assiste a un aumento del mercato dei ‘duri’ del 3,1% in quantità, grazie all’ottima performance del Parmigiano reggiano (+15,1%), dovuta, a sua volta, al contributo di due segmenti: i pezzi (+40,3%) e il grattugiato (+7,3 per cento).
Quali problematiche derivano dalla congiuntura in atto?
La situazione inflattiva spinge le famiglie a una riduzione degli acquisti, mentre per noi è fondamentale riuscire a mantenere i volumi di vendita, per garantire la saturazione degli impianti. Fortunatamente, come le dicevo, questa flessione si percepisce più che altro sul mercato interno, mentre, all’estero, continua l'avanzata, anche se a ritmi inferiori rispetto al passato. Sul versante dei prezzi la divisione formaggi non presenta problemi, mentre la parte salumi accusa la crescita dei costi della materia prima, dovuta alla scarsa disponibilità di suini.
Quantifichiamo la crescita oltre confine…
A fronte di un consolidamento sul mercato interno, Granterre punta a svilupparsi proprio sui mercati esteri. Oltre confine il mondo caseario sale, in media, del 4-5% e ci aspettiamo che mantenga questa tendenza anche nei prossimi mesi. Più problematica la situazione per i salumi, che sono trainati dai prosciutti crudi e, di conseguenza, come detto, penalizzati dal rialzo dei costi.
Novità di prodotto: cosa possiamo dire?
Dopo due anni di consumi prevalentemente domestici, a causa del Covid, oggi concentriamo il nostro impegno sul fuori casa, che sta tornando ai livelli ante pandemici, e sui piatti pronti ad alto contenuto di servizio, che vengono incontro a chi ha meno disponibilità di tempo. Per quanto riguarda gli snack abbiamo lanciato, a settembre 2022, ‘Parmareggio snack&vai’ ad alto contenuto proteico, che si compone di uno snack di Parmigiano reggiano da 17 grammi e di una barretta di bresaola da 25 grammi, una promessa di gusto e benessere, garantita da Parmareggio e Casa Modena Liberamente. È un kit pensato per rispondere al fabbisogno energetico e proteico giornaliero sia di un adulto medio, sia di uno sportivo. Un’altra novità recentissima è ‘Superfetta’, il primo prodotto Parmareggio nel mercato dei secondi piatti pronti. Nelle varianti classica e affumicata, è un burger di formaggio con il 15% di Parmigiano reggiano. È un secondo piatto veloce e appetitoso, che unisce il gusto e la naturalità del Parmigiano reggiano al sapore e alla morbidezza di un burger caserario.
E nei salumi?
Nei salumi è proprio di queste settimane il lancio di due nuove referenze della famiglia Teneroni, entrambe orientate a estendere i consumi dal target bambini all’intera famiglia, e a fare progredire l’offerta, dall’hamburger di cotto al piatto pronto. La prima novità è ‘Tortino Teneroni’ di patate, con prosciutto cotto di alta qualità e grana padano Dop, un secondo piatto che, grazie alla cottura al forno, permette di esaltare il cuore morbido e la superficie croccante. La seconda innovazione è rappresentata da ‘Bocconcini Teneroni’ con petto di pollo, prosciutto cotto, mozzarella e Parmigiano reggiano, ingredienti selezionati che rendono l’insieme molto gustoso. Voglio aggiungere che un elemento che caratterizza, da diversi anni, la linea Teneroni è l’impegno costante per migliorare le confezioni. La gamma hamburger è realizzata con una vaschetta con il 44% di plastica riciclata e il materiale della pellicola superiore, in carta proveniente solo da fonti certificate Fsc (Forest stewardship council) e, quindi, riciclabile. Anche le confezioni dei due nuovi lanci seguono questo percorso di attenzione verso l’ambiente, con vaschetta per il 55% di plastica riciclata e la pellicola cartacea totalmente riciclabile.
Quanto sono importanti, per voi, i prodotti a denominazione?
Molto importanti, visto che il nostro gruppo produce e commercializza 9 Dop e 6 Igp, che consideriamo un elemento strategico del nostro posizionamento e della nostra politica di sviluppo, tanto in Italia quanto all’estero. Abbiamo stabilimenti dislocati nei siti geografici che vantano una specializzazione storica nella produzione a marchio di tutela. Il know-how e la vocazione di questi territori si tramandano da decenni e sono, per noi, punti di forza.
Come viene gestita la filiera?
Per Granterre uno degli asset più importanti è proprio il controllo delle filiere del Parmigiano reggiano e del Grana padano. Qui oltre 2.000 soci produttori seguono ogni anno, dai campi ai magazzini di stagionatura, la produzione di più di 800 mila forme, forme che poi l’azienda commercializza nei vari tagli e pezzature. Il presidio locale è un fattore distintivo, che ci consente, fra l’altro, di garantire la tracciabilità totale dei prodotti e l’adozione di procedure orientate alla massima sostenibilità.
Parliamo allora di sostenibilità…
La sostenibilità è pienamente integrata nella strategia del gruppo e declinata in base a un vasto insieme di principi: valorizzazione delle persone, attraverso la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro; incoraggiamento della crescita professionale e impegno per l’inclusione e il riconoscimento delle diversità; eccellenza e qualità dei prodotti, grazie alla ricerca e sviluppo, all’innovazione e alla garanzia dei più alti standard di qualità e tracciabilità; approvvigionamento responsabile e valorizzazione della filiera, con l’adozione di pratiche sostenibili da parte di tutti i protagonisti; impatto positivo sui territori e sulle comunità, grazie alla creazione, in loco, di valore e di elementi di sviluppo; tutela dell’ambiente e delle sue risorse, con la definizione di una strategia climatica basata su un’analisi completa e dettagliata della nostra impronta carbonica.
Quali sono le azioni per il miglioramento ambientale?
Da questo punto di vista sono fondamentali l’adozione di pratiche per la riduzione progressiva del consumo delle risorse idriche ed energetiche, la diminuzione di scarti e sprechi di produzione, secondo i principi dell’economia circolare, e la creazione di packaging ecologici, che, voglio sottolinearlo, sono stati sovente premiati a livello nazionale. Tutto il percorso di sostenibilità, inserito in un quadro organico e corredato da obiettivi misurabili, supporterà l’evoluzione di Granterre verso il 2030, valorizzando la sua storia cooperativa, le specificità delle nostre aziende e il percorso compiuto finora, ma anche definendo nuovi e ambiziosi traguardi. A breve sarà pubblicato il nostro primo bilancio di sostenibilità, un importante strumento di rendicontazione, per tutti gli stakeholder, di quanto abbiamo fatto e dei nostri obiettivi.
La congiuntura è una corda tesa. Come sono i rapporti con i canali commerciali?
C’è collaborazione e devo dire che, nell’ambito delle dinamiche fisiologiche che caratterizzano il rapporto fra industria e distribuzione, stiamo dialogando per riuscire a valorizzare l’innovazione di prodotto e di servizio e, al contempo, gestire il difficile momento inflattivo, limitando i danni. Sul versante Horeca, dopo due anni terribili, tanto per la ristorazione commerciale quanto per la collettiva, la ripresa sta fortunatamente aiutando a tornare ai livelli pre-pandemici. Oggi lavoriamo insieme per sostenere l’ulteriore sviluppo del fuori casa.
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