Nasce nel 1970 per vigilare sul formaggio avvolto in carta d'alluminio, apprezzato sia in Italia che all’estero per il gusto e la particolare consistenza. Stiamo parlando del Consorzio per la tutela del formaggio gorgonzola. Abbiamo chiesto al direttore Stefano Fontana di tracciare un bilancio dei risultati raggiunti e di illustrare le prospettive future.

La salvaguardia della tipicità rappresenta lo scopo principale del vostro Consorzio. A questo riguardo quali sono i successi raggiunti e quali gli ostacoli ancora da superare?

Le funzioni statutarie del Consorzio sono essenzialmente tre: promozione, tutela e vigilanza della denominazione di origine protetta contro utilizzi impropri o accostamenti inopportuni della denominazione gorgonzola. Per quanto riguarda l’attività nazionale, la difesa della Dop gorgonzola ha riguardato pochi casi legati soprattutto all’adeguamento al D.Lgs. 297/04 e all’uso corretto degli incarti di prodotti composti. Interventi maggiori sono stati effettuati in merito a numerosi erborinati prodotti con latte non vaccino (capra, tofu di soia ecc.) e commercializzati con diciture che riportano la denominazione Gorgonzola Dop. La liberalizzazione delle frontiere e l’allargamento dell’Unione europea comportano notevoli rischi. In primo luogo la concorrenza di prodotti similari provenienti dai paesi del nord e dell’est Europa, con una minore tradizione casearia rispetto all’Italia, ma sicuramente più aggressivi nel commercio di formaggi a basso costo. Anche se ad oggi non si registrano casi eclatanti sull’utilizzo improprio, il livello di guardia all’estero è sempre alto, grazie al continuo monitoraggio del nostro personale, delle aziende associate e dei nostri studi legali in Germania e Austria. Se la situazione delle contraffazioni è relativamente tranquilla all’interno della Comunità europea, lo stesso non si può dire per il resto del mondo, dove non vengono riconosciute le denominazioni tutelate all’interno dell’Europa. La speranza è che con i prossimi accordi Wto si riesca a ottenere una protezione per la Dop gorgonzola a livello mondiale per porre fine a produzioni di formaggi similari a basso costo che sfruttano la notorietà del marchio.

Quali risultati avete ottenuto nel 2006 in termini di produzione e vendita?
Lo scorso anno la produzione ha visto superare la soglia dei quattro milioni di forme di gorgonzola Dop, esattamente 4.011.211 (-0,75% sul 2005). La produzione maggiore è ancora indirizzata verso la tipologia dolce, mentre per la tipologia piccante è da segnalare un incremento del 15,4% sul 2005. Il mercato nazionale anche per il 2006 ha visto rafforzare i consumi: è infatti aumentata la penetrazione del formaggio sul mercato, passando dal 53,2% del 2005 al 56,4% del 2006 (+3,2%). Per quanto riguarda le vendite a volume si è registrato un +3,6%. E’ calata invece la frequenza di acquisto mentre è sensibilmente aumentato (+17,3%) l’acquisto medio in quantità di gorgonzola. Dopo i buoni frutti raccolti nella campagna promozionale del 2005, anche nel 2006 sono stati raggiunti notevoli traguardi, con un incremento del 15,5% di famiglie che comprano il formaggio. Questi incoraggianti risultati spingono a rafforzare ulteriormente lo sforzo degli amministratori del Consorzio per individuare le migliori strategie di promozione del formaggio. Per quanto riguarda le vendite di gorgonzola per aree geografiche, il nord ovest conferma il suo primato, mentre il nord est risulta la zona dove si sono registrati i maggiori incrementi sia in atti di acquisto che di penetrazione del prodotto.

Per quanto riguarda l’export, come è andato il 2006?

Il mercato europeo ha registrato una leggera flessione in volume e un aumento in valore delle esportazioni. Il calo delle quantità commercializzate è stato pari a 0,69 punti percentuali sull’anno precedente. Da segnalare il concreto aumento delle esportazioni verso Paesi più lontani, come America (+43,94%) e Giappone (+4,37%). Il buon andamento delle vendite del gorgonzola in termini di volumi non trova però riscontro nell’andamento dei prezzi di vendita troppo spesso penalizzanti per i produttori.

Che ruolo riveste la comunicazione per il Consorzio?
Le attività pubblicitarie e promozionali rappresentano l’impegno economico principale del Consorzio. Grazie alle esperienze degli anni passati abbiamo costatato che la televisione rimane decisamente il mezzo di comunicazione più efficace e quindi, anche per il 2006, il maggior investimento ha riguardato questo media. I consensi e i risultati sono stati ottimi. Anche i segnali evidenziati dalla recente indagine di mercato e di consumo hanno confermato il successo dell’iniziativa. Negli ultimi mesi del 2006 è stato registrato un andamento positivo di acquisto del formaggio, da parte sia di abituali che di nuovi consumatori. Insomma una campagna di tutto rispetto. Dopo il successo della campagna scorsa, si è utilizzato ancora il mezzo cinema. Lo stesso spot è stato trasmesso nel mese di dicembre su 560 schermi cinematografici del circuito Opus in tutta Italia e su 39 schermi del circuito Warner Village a Milano e Roma. Anche l’attività di promozione all’estero è stata molto intensa e il maggior investimento è stato destinato al mezzo televisivo, utilizzato per la prima volta in un paese dove il gorgonzola è molto conosciuto, la Francia. Naturalmente è stata effettuata una campagna breve e sintetica, visto i costi, ma i risultati di ascolto sono stati più che apprezzabili. Infine abbiamo collaborato con moltissime testate giornalistiche attraverso l’invio di immagini, ricette o semplici informazioni sul gorgonzola per pubblicazioni e articoli. Il contatto con il pubblico è diventato fondamentale e pertanto ogni sforzo è finalizzato a divulgare ed educare le nuove generazioni ad apprezzare il valore della qualità di questo formaggio.