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Doc Design, la sperimentazione continua
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Doc Design, la sperimentazione continua
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Lavazza, Aspiag, Despar, Negroni, Cioccolata Amadei, Morato Pane, Loacker, Fini, Montorsi, Conad, Upim e Sigma sono alcune delle aziende del settore alimentare e dei retailer per i quali Doc Design ha realizzato progetti di rinnovamento dei pack e format di successo. L’amministratore delegato della società Fabio Bignardi ha tracciato un bilancio dei primi 20 anni di attività della società e individuato le principali richieste di innovazione avanzate da distribuzione e industria e finalizzate a rispondere alle moderne esigenze dei consumatori.
Il largo consumo e la gdo rappresentano i vostri principali clienti. Quali elementi differenziano le richieste avanzate dalla clientela nell’ultimo periodo rispetto a quelle del recente passato, alla luce soprattutto dell’attuale situazione economica e dell’evoluzione del consumatore?
Il 50% del nostro fatturato proviene dai progetti per le private label e altrettanto da quelli per le aziende leader. In entrambi i settori negli scorsi anni, diciamo dal 2000, si è verificata una fortissima tendenza alla segmentazione dell’offerta e quindi la costruzione di un linguaggio nuovo per il consumatore. Sostanzialmente si è passati da una differenziazione di prodotto a una suddivisione per filosofia di consumo. Nell’ultimo periodo invece si sta ripensando fortemente alle segmentazione perché richiede alti investimenti - a livello di produzione, comunicazione e gestione dell’intera filiera di prodotto - e provoca confusione tra gli shopper. Esiste quindi la tendenza a ripensare le linee, raggruppandole e ottimizzando i costi. Si tratta di una tendenza che coinvolge sia l’industria di marca che le private label, sempre più innovative e reattive, ad eccezione del settore detergence e del personal care che richiede investimenti elevati.
Per quanto riguarda il packaging design quali sono le caratteristiche a cui le aziende di largo consumo mostrano di non poter rinunciare?
La personalità è l’elemento fondamentale per distinguersi e a cui le aziende non rinunciano. Prima le private label cercavano di avvicinarsi e di imitare la marca leader, ora invece vogliono fortemente differenziarsi ed essere riconoscibili e originali. Il linguaggio quindi è in evoluzione, punta all’originalità, si complica e deve essere autosufficiente.
L’innovazione è da sempre considerata il motore dello sviluppo. Come traducete questo concetto nella gdo?
A livello di risultato finale riserviamo massima attenzione alla personalizzazione e all’attenta ricerca di quelli che sono i valori del prodotto e soprattutto del valore più importante, che deve in assoluto emergere. Nel fare innovazione è quindi necessaria una razionalizzazione dei messaggi, considerando anche che lo spazio fronte pack è in generale abbastanza contenuto.
Recentemente avete creato un nuovo format per Despar. Quali sono i suoi elementi distintivi? Tra la seconda parte del 2009 e il 2010 avete in programma progetti simili anche per altre catene della gdo?
Despar, è facile è un format interessante, perché porta all’interno di una piccola superficie, collocata nelle zone ad elevato passaggio, il concetto del take-away. Il format è caratterizzato da un layout che anche altre insegne distributive stanno sperimentando e si distingue per la facilità nell’acquisto anche di prodotti non tipici di un supermercato. Per quanto riguarda invece altri progetti per la gdo, stiamo lavorando sul rifacimento della segnaletica - sia delle aree merceologiche che direzionale - delle grandi superfici.
Quali sono i vostri principali obiettivi per l’anno in corso?
Abbiamo da poco inaugurato una nuova sede operativa a Modena per offrire un servizio ancora più efficiente, dividendo i gruppi di lavoro su diverse aree e soprattutto offrendo un servizio di rete intranet che permette ai product manager la gestione del progetto di rinnovo packaging 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno. Stiamo quindi lavorando molto per garantire un servizio maggiore ai clienti. Inoltre grazie all’accordo con un nostro partner inglese possiamo avere a disposizione dei personal shopper sostanzialmente in tutto il mondo e inserire nella fase di progettazione di un nuovo pack per un’azienda di largo consumo quanto fatto fino a quel momento dalla concorrenza. Anche quest’anno comunque punteremo con forza sulla creatività e continueremo a lavorare come negli ultimi 20 anni, crescendo lentamente e conquistando sia nuovi clienti che fette di mercato, garantendo ai nostri clienti dei risultati sempre più efficienti e di successo.
Il largo consumo e la gdo rappresentano i vostri principali clienti. Quali elementi differenziano le richieste avanzate dalla clientela nell’ultimo periodo rispetto a quelle del recente passato, alla luce soprattutto dell’attuale situazione economica e dell’evoluzione del consumatore?
Il 50% del nostro fatturato proviene dai progetti per le private label e altrettanto da quelli per le aziende leader. In entrambi i settori negli scorsi anni, diciamo dal 2000, si è verificata una fortissima tendenza alla segmentazione dell’offerta e quindi la costruzione di un linguaggio nuovo per il consumatore. Sostanzialmente si è passati da una differenziazione di prodotto a una suddivisione per filosofia di consumo. Nell’ultimo periodo invece si sta ripensando fortemente alle segmentazione perché richiede alti investimenti - a livello di produzione, comunicazione e gestione dell’intera filiera di prodotto - e provoca confusione tra gli shopper. Esiste quindi la tendenza a ripensare le linee, raggruppandole e ottimizzando i costi. Si tratta di una tendenza che coinvolge sia l’industria di marca che le private label, sempre più innovative e reattive, ad eccezione del settore detergence e del personal care che richiede investimenti elevati.
Per quanto riguarda il packaging design quali sono le caratteristiche a cui le aziende di largo consumo mostrano di non poter rinunciare?
La personalità è l’elemento fondamentale per distinguersi e a cui le aziende non rinunciano. Prima le private label cercavano di avvicinarsi e di imitare la marca leader, ora invece vogliono fortemente differenziarsi ed essere riconoscibili e originali. Il linguaggio quindi è in evoluzione, punta all’originalità, si complica e deve essere autosufficiente.
L’innovazione è da sempre considerata il motore dello sviluppo. Come traducete questo concetto nella gdo?
A livello di risultato finale riserviamo massima attenzione alla personalizzazione e all’attenta ricerca di quelli che sono i valori del prodotto e soprattutto del valore più importante, che deve in assoluto emergere. Nel fare innovazione è quindi necessaria una razionalizzazione dei messaggi, considerando anche che lo spazio fronte pack è in generale abbastanza contenuto.
Recentemente avete creato un nuovo format per Despar. Quali sono i suoi elementi distintivi? Tra la seconda parte del 2009 e il 2010 avete in programma progetti simili anche per altre catene della gdo?
Despar, è facile è un format interessante, perché porta all’interno di una piccola superficie, collocata nelle zone ad elevato passaggio, il concetto del take-away. Il format è caratterizzato da un layout che anche altre insegne distributive stanno sperimentando e si distingue per la facilità nell’acquisto anche di prodotti non tipici di un supermercato. Per quanto riguarda invece altri progetti per la gdo, stiamo lavorando sul rifacimento della segnaletica - sia delle aree merceologiche che direzionale - delle grandi superfici.
Quali sono i vostri principali obiettivi per l’anno in corso?
Abbiamo da poco inaugurato una nuova sede operativa a Modena per offrire un servizio ancora più efficiente, dividendo i gruppi di lavoro su diverse aree e soprattutto offrendo un servizio di rete intranet che permette ai product manager la gestione del progetto di rinnovo packaging 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno. Stiamo quindi lavorando molto per garantire un servizio maggiore ai clienti. Inoltre grazie all’accordo con un nostro partner inglese possiamo avere a disposizione dei personal shopper sostanzialmente in tutto il mondo e inserire nella fase di progettazione di un nuovo pack per un’azienda di largo consumo quanto fatto fino a quel momento dalla concorrenza. Anche quest’anno comunque punteremo con forza sulla creatività e continueremo a lavorare come negli ultimi 20 anni, crescendo lentamente e conquistando sia nuovi clienti che fette di mercato, garantendo ai nostri clienti dei risultati sempre più efficienti e di successo.
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