Da apprendista in un supermercato di vicinato a imprenditore della grande distribuzione organizzata: Paolo Scaranari ha trovato in Pam un partner affidabile con cui aprire cinque punti vendita in franchising. L’imprenditore torinese ci ha parlato del suo percorso di crescita professionale e della sua proficua collaborazione con il marchio Pam.

Da dipendente a imprenditore nella grande distribuzione organizzata: quali sono le tappe fondamentali del suo percorso professionale?
Il mio percorso si è avviato presto perché dopo il diploma, a 20 anni, ho iniziato come apprendista in un supermercato svolgendo svariate mansioni, cominciando così a imparare il mestiere. Da lì è nata la voglia di aprire un punto vendita: ho mosso i primi passi in un supermercato di vicinato per poi affacciarmi al mondo degli ipermercati con un bando di concorso come allievo caporeparto nei freschi. In seguito, ho partecipato a varie aperture di ipermercati e superstore in Italia fino a diventare ispettore del reparto freschi. Lavorare nel settore dei freschi si è rivelato davvero molto utile, soprattutto per quando ho aperto il primo punto vendita dopo circa 12 anni dal mio inizio. Con l’esperienza diretta ho capito che in questo reparto c’è una grande dispersione di ore, di sfridi e di perdita di margine del negozio.

Quali sono le cifre chiave e i punti di forza dei suoi punti vendita?
Attualmente ho cinque punti vendita che abbracciano diversi formati: due Pam local, due Pam e un Pam city. A livello di cifre chiave, gli store impiegano quasi 50 dipendenti e registrano un fatturato di circa 11 milioni. Punto moltissimo sul fresco e cerco sempre di avere una certa sinergia tra reparti freschi e grocery, investendo in particolar modo sul personale. Credo, infatti, che il personale sia un elemento fondamentale: dopo un’adeguata formazione, il team di dipendenti diventa un vero e proprio investimento per il futuro. Io lavoro tutti i giorni con i miei collaboratori, dall’apertura alla chiusura, monitorando tutti i processi e facendo parte di una squadra coesa. Questa è stata la chiave per aprire il primo punto vendita nel 2009 a Torino, in via Bogino, per poi passare a un secondo supermercato e arrivare oggi a quota cinque.

Parliamo di format e assortimento. Quali sono i plus che i suoi supermercati Pam offrono?
Oltre alla grande attenzione che metto nei reparti del fresco, comparto che fa mediamente il 50% del fatturato dei miei punti vendita, ho il vantaggio di poter offrire un’ampia offerta di referenze in tutte le categorie. La proposta che ho con Pam permette di accontentare una vasta gamma di clienti, da chi cerca il prezzo discount a chi sceglie il prodotto premium. Inoltre, il marchio del distributore è molto profondo, di qualità elevata ed estremamente conveniente rispetto ai prodotti leader, per questo è sempre più conosciuto e apprezzato dai consumatori; quando possibile, facciamo anche provare il prodotto Pam direttamente all’interno dei negozi. Trattandosi di supermercati con superfici di vendita contenute, è inoltre possibile instaurare un dialogo e un rapporto di fiducia con i nostri clienti.

Quanto ha giocato, in tutto questo, il ruolo di Pam?
Il ruolo di Pam è stato fondamentale. Il fatto di avere come partner un marchio innovativo, affidabile e molto conosciuto in Italia, presente nel mondo della distribuzione da numerosi anni, ha permesso di inserirmi nel contesto cittadino in modo più semplice. Come anticipato, Pam copre tutti i bisogni dei consumatori e propone una convenienza diffusa e quotidiana, cosa che dà fiducia ai clienti. Altrettanto importante è il rapporto di partnership reale fra Pam Franchising e l’imprenditore: Pam è un’insegna affidabile anche per l’imprenditore, a cui viene offerto ascolto, professionalità, visione del futuro, assistenza e supporto costante a tutti i livelli.

Che impatto ha avuto il Covid-19 sull’andamento dei negozi?
Siamo stati fin da subito in prima linea, mettendoci anche a disposizione di enti del territorio per dare il nostro contributo in un momento molto complesso per l’intero Paese. Nonostante tutto, facciamo parte di quelle categorie “fortunate” che sono riuscite, con tanti sforzi, a lavorare. La situazione contingente ci ha aiutato a far conoscere i nostri prodotti e ad acquisire nuovi clienti soprattutto durante il primo lockdown; di questi, un 10% è rimasto fedele perché ha trovato nei nostri punti vendita, oltre alla qualità dei prodotti offerti, anche quella dimensione “familiare” di cui aveva bisogno.

Quali sono i piani per il futuro?
Sono molto soddisfatto del percorso intrapreso e dei traguardi raggiunti, ma mi piace considerare questi cinque supermercati come un bellissimo punto di partenza. L’umiltà di imparare un mestiere direttamente “sul campo” e il grande impegno dimostrato negli anni mi hanno permesso di arrivare fino a qui. In futuro cercherò di ampliare progressivamente la rete di negozi portando sempre di più la qualità e l’innovazione di Pam nell’area del Nord-Ovest.