Pasqua Vini continua a crescere

Pasqua Vini continua a crescere
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Pasqua Vini, che nel 2025 festeggia il suo centenario, chiude il 2024 con un fatturato consolidato di 63,5 milioni di euro (in crescita del 6% rispetto al 2023) e aumenta la propria quota di export, che passa dall’87,6% al 90,2% rispetto all’anno precedente, presidiando 71 mercati nel mondo.
Era il 2014 quando, sotto l’impulso di una nuova governance e l’ingresso in azienda della terza generazione Pasqua, la cantina avviava un profondo rinnovamento. Sostenuta da importanti investimenti dentro e fuori il vigneto, la crescita del fatturato degli ultimi 10 anni è stata spinta dal successo dei progetti vitivinicoli innovativi, con cui l’azienda si è imposta sul mercato con una nuova voce.
Ottime performance in Usa
Le performance dell’azienda nel mercato statunitense registrano una crescita di quasi il 40%, grazie anche a nuove partnership commerciali. Il dato è in controtendenza rispetto al sensibile calo dei consumi delle bevande alcoliche oltreoceano (con il vino a -7,2% in volume e -6,3% in valore), dovuto a un maggiore orientamento verso la moderazione e la crescita del comparto no alcol. Considerando i risultati raggiunti dal settore enologico italiano nel mercato americano (+5,4% a valore rispetto al 2023), secondo la nota diffusa dall’azienda, le positive performance di crescita Pasqua negli States sono migliori dei dati medi del settore.
I vini rossi e bianchi fermi (che rappresentano i driver di penetrazione principale di Pasqua) sono la scelta preferita dai frequent users più maturi e, se nel nostro Paese il terroir e la denominazione orientano la scelta d’acquisto, negli USA a spingere le vendite è soprattutto l’identità dell’azienda e il vitigno. Il profilo del consumatore americano vede i millenials (40% del totale) sempre più attenti ai vini premium, degustati principalmente fuori dalle mura domestiche, mentre baby boomers e gen X preferiscono il consumo at home. Pasqua ha orientato la propria strategia nel mercato Americas in maniera mirata, andando a individuare, stato per stato, le collezioni di vini che meglio si sposavano con le scelte del target.
«Festeggiare il nostro Centenario con i risultati brillanti del Nord America ci rende particolarmente orgogliosi – spiega Alessandro Pasqua, presidente di Pasqua Americas –. Stiamo lavorando per costruire un posizionamento unico e distintivo nel panorama enologico mondiale, grazie alla capacità non solo di proporre visioni nuove ma sempre fedeli alla nostra storia, ma anche di intercettare i cambiamenti dei trend di consumo. Conoscere le esigenze del mercato e i desideri dei consumatori, senza intermediari e attraverso il nostro team presente sui mercati, ci ha premiato ed è un elemento determinante del successo della nostra strategia commerciale».
Un libro per il centenario
Per festeggiare il Centenario è previsto un articolato programma di attivazioni ed eventi in Italia e nel mondo, a partire dalla pubblicazione del libro “Ode al futuro”, un volume a testa-coda, concepito per essere letto da entrambi i versi, rispecchiando la visione del vino e del concetto di creatività secondo Pasqua Vini: un dialogo aperto, che può essere affrontato da più prospettive.
Cinque capitoli, cinque approcci diversi per descriverne i protagonisti, la cui interpretazione creativa è stata affidata alla direzione di Marco Cisaria e ai testi dello scrittore, sceneggiatore e regista Filippo Bologna. La parte visiva vede il coinvolgimento di altrettanti artisti provenienti da tutto il mondo: Michael Mapes (Usa), Sofia Crespo (Portogallo), Gaia Alari, Enzo e Giuseppe Ragazzini (Italia).
Filippo Bologna gioca con gli stili e i linguaggi per dare voce a storie in continua evoluzione. Con il suo approccio narrativo struttura i cinque capitoli ognuno con una propria identità ispirata allo stile di vinificazione o all’essenza del vino che racconta, rispecchiando lo spirito di ricerca e sperimentazione che definisce Pasqua e il suo saper fare.
A Vinitaly la mostra immersiva
La cantina veronese ha scelto la manifestazione enologica per dare il via alle celebrazioni dell’anniversario, con un palinsesto di appuntamenti in fiera e in città. Il programma celebrativo culmina a Vinitaly, dove sarà presentata l’installazione artistica “Ode al futuro”, che esplora il processo creativo che si cela dietro a cinque dei vini simbolo della cantina: Famiglia Pasqua, Mai Dire Mai, 11 Minutes, Hey French, Terre di Cariano Cecilia Beretta. Un percorso museale “site specific”, accolto nella cornice di Giardino Giusti e articolato in più sale espositive, accompagnerà il visitatore attraverso la storia, presente e futuro, di Pasqua.
L’esposizione artistica, realizzata dal collettivo Foll.ia, si snoda in un percorso che coinvolge tutta l’ala sud del Palazzo Giusti. In due sale verrà allestito uno spazio espositivo dedicato ai cinque vini protagonisti di Ode al futuro, mentre nella terza sala i visitatori vivranno un’esperienza immersiva attraverso un’installazione digitale ad alta tecnologia, in una infinity room site specific. Prendendo spunto dal gioco del caleidoscopio, la struttura interna sarà ricoperta di specchi, sui cui verranno proiettate le opere dei diversi artisti, creando una sensazione di totale immersione dovuta alla moltiplicazione delle immagini sulle superfici.
«Produrre vino è una sfida bellissima, che raccogliamo ogni giorno dal 1925 – spiega Riccardo Pasqua, amministratore delegato di Pasqua Vini –. Catturare l’anima e l’identità di una terra o di un vitigno, trasformandole in un’opera d’arte qual è il vino, è una grande opportunità che viene offerta alla nostra azienda tutti i giorni ed è nostra responsabilità coglierla. Siamo sempre stati convinti che tra vino e arte esista una connessione profonda, perché i processi creativi alla loro base sono simili tra loro. Ecco perché Pasqua prosegue nel far dialogare i suoi vini con gli interpreti delle nuove forme espressive, attraverso il progetto “Ode al Futuro”: per continuare a trovare ispirazioni che aprano nuovi capitoli nella storia della nostra cantina e per portare il messaggio di ogni nostro vino nel mondo, con un linguaggio accessibile a tutti».
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