Il Consiglio di Amministrazione di La Doria, azienda leader nella produzione di derivati del pomodoro, legumi e succhi di frutta a marchio della Grande Distribuzione, ha esaminato ieri ad Angri i risultati consolidati preliminari dell’esercizio 2013, non ancora sottoposti a revisione contabile. Dopo un 2012 molto positivo, anche lo scorso anno è continuato il trend di crescita del Gruppo, sia in termini di vendite che di risultati conseguiti.

Nel 2013 i ricavi consolidati si sono attestati a 604.4 milioni di Euro, in progresso del 4.4% rispetto ai 578.9 milioni del 2012. A parità di cambio di conversione del fatturato della controllata inglese LDH (La Doria) Ltd, il fatturato consolidato ammonterebbe a 622 milioni di euro (+7.4% rispetto al 2012). Il Gruppo ha registrato ottime performance sia in Italia dove i ricavi sono cresciuti del 17%, nonostante il calo nei consumi, che all’estero dove si è avuto un incremento del 5% a parità di cambio.

Il fatturato è stato generato nel settore dei derivati del pomodoro (25.7%), frutta (15%), legumi (26.8%) e altre vendite (32.5%). A spingere la crescita è stata la linea “legumi e vegetali” (+13.4%), seguita dalla linea “rossa” (+4.4%). Positivi tassi di incremento sono stati riportati anche dagli “altri prodotti” (+3%) commercializzati sul mercato britannico dalla controllata LDH. All’estero è stato destinato il 78.5% delle vendite, mentre il peso del mercato domestico si è attestato al 21.5%.

Nel 2013 è continuata la crescita ininterrotta dei mercati internazionali in cui il Gruppo vanta ormai una leadership consolidata quali il Regno Unito (+3.8% a parità di cambio), primo mercato per dimensioni, il Giappone (+6%), l’Australia (+5.4%) e i Paesi Scandinavi (+5.4%). A doppia cifra la crescita in Germania (28.6.%) e negli Stati Uniti (+123.3%), sebbene gli USA rappresentino, per l’Azienda, ancora un mercato di dimensione ridotta, ma sul quale si intende puntare per l’espansione futura.

Crescite significative sono state registrate in Paesi emergenti come il Sud Est asiatico (+133%) e in mercati meno consolidati per il Gruppo come la Corea del Sud (+35%) e i Paesi dell’Est Europa (+36%), aree che l’Azienda considera ad alta potenzialità di sviluppo.