Esselunga aumenta i ricavi, ma scivola sull'utile. Pesa il costo del lavoro

Esselunga aumenta i ricavi, ma scivola sull'utile. Pesa il costo del lavoro
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Dopo un anno di ripresa, nel 2024 Esselunga fa un passo indietro nel recupero della marginalità, pesa il costo del lavoro che subisce un balzo da 1,1 miliardi di euro a 1,23 miliardi. Sale il debito finanziario pur mantenendosi su livelli sostenibili.
Il Cda di Esselunga ha approvato il bilancio consolidato 2024 che registra vendite per 9,447 miliardi di euro, +1,3%, e un Ebitda ricorrente di 609,4 milioni (il 6,4% delle vendite contro il 7,5% dell’esercizio precedente). L'utile operativo è di 163,5 milioni (l’1,7% dei ricavi contro il 2,6%) e quello netto di 55,9 milioni, in forte calo dai 118,7 dell’anno precedente, ma sono compresi i 38,5 milioni pagati alla procura di Milano per regolarizzare gli addetti della logistica.
La società dichiara che i prezzi a scaffale hanno registrato una diminuzione media dello 0,2%, a fronte di aumenti medi dei listini dai fornitori pari allo 0,5%. È stata mantenuta la convenienza relativa nei prezzi di vendita con 0,9 punti percentuali sotto la media della Trading Area e con 0,9 punti percentuali sotto la media del mercato nazionale (Fonte: Nrps Nielsen). Da sottolineare che i ricavi derivanti da attività promozionale a favore dei fornitori commerciali (pubblicità, esposizioni preferenziali, diffusione dei volantini), comunemente denominata listing fee, si sono assestati a 127,9 milioni (-16,5%).
Gli addetti di Esselunga sono aumentati dopo la stabilizzazione di 5.718 persone e l'assunzione di 2.812 dipendenti dell'area logistica. Anche il rinnovo del contratto nazionale del commercio ha contribuito all'aumento del costo del lavoro, anche se contestualmente è calato di circa 31 milioni il costo del facchinaggio. Nel complesso si tratta di un aggravio di una novantina di milioni che fa la differenza.
Medie, debito e rete
Il mondo del retail cambia rapidamente ed è sorprendente che l’utile operativo/ricavi di Esselunga (a lungo un benchmark) sia scivolato sotto quello medio del settore individuato da Mediobanca per il 2023: 2,6% contro 2,9%. E anche l’Ebitda 2024 ricorrente sembra seguire la stessa traettoria: 6,4% contro 5,7% (quest'ultimo dato 2023 di Mediobanca). In generale, nell’analisi 2023 dell’Osservatorio sulla Gdo di Mediobanca, le aziende commerciali hanno recuperato i livelli pre-pandemici e gli anni dell’iperinflazione e dal caro-energia mentre Esselunga sembra percorrere il tracciato inverso: tende a normalizzare la sua eccezionalità.
Nel 2024 il debito netto (senza leasing e i crediti verso i clienti Fidaty Oro) di Esselunga si è appesantito di 284 milioni a 1,694 miliardi e gli oneri finanziari hanno inciso per 70 milioni. La leva finanziaria è salita da 2,2 volte a 2,9. Da ricordare che nel 2023 il retailer ha rimborsato per cassa un’obbligazione da 500 milioni emesso nel 2017 (durata 6 anni) mentre l’altro eurobond da 500 milioni (con tasso dell’1,9%) scadrà nell’ottobre del 2027.
Nel corso del 2024, Esselunga ha investito 535,9 milioni contro 448,5 milioni dell’esercizio precedente. Ha aperto due negozi (Ravenna e Treviglio) e un “Le Eccellenze” a Cortina d’Ampezzo. Sono stati altresì chiusi tre negozi, di cui due sono tuttora in fase di ristrutturazione.
Esselunga opera con una rete commerciale di 192 pdv.
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