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Damiano, da oltre 40 anni pionieri del bio

Damiano, da oltre 40 anni pionieri del bio
Damiano, da oltre 40 anni pionieri del bio

Damiano, da oltre 40 anni pionieri del bio

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Redazione

Un’azienda di respiro internazionale, che fa dell’export il proprio punto di forza: Damiano, società con sede a Torrenova, in Sicilia, e specializzata nella produzione e trasformazione di frutta secca, ha approcciato il settore del bio negli anni ’70, con largo anticipo rispetto al mercato italiano.


In piena sintonia con i nuovi trend e le esigenze dei consumatori, Damiano propone una serie di nuove referenze, destinate al consumo fuori casa, nel rispetto di una dieta sana e bilanciata.
La grande attenzione rivolta alle tematiche della sostenibiità ha permesso all’impresa di ricevere il premio “Best in the world”, riconoscimento che le è stato conferito per il terzo anno di seguito.
Ne abbiamo parlato con l’amministratore delegato Riccardo Damiano, che ci ha raccontato la storia dell’azienda, sottolineando l’impegno a sostegno dei dipendenti in difficoltà.


Dott. Damiano, qual è la storia dell’azienda e di cosa si occupa?
La società ha origini siciliane ed è pioniera nell’ambito della produzione biologica: già nel 1972 Damiano si affacciava a questo comparto, con scarsa fortuna però sul mercato italiano: a partire dagli anni ’80, infatti, sono stati soprattutto Francia, Germania e buona parte dei Paesi del Nord Europa a manifestare una maggiore apertura nei confronti del bio e, per questo motivo, l’azienda si è votata immediatamente all’esportazione.
Solo negli ultimi dieci anni il nostro Paese ha abbracciato questa nuova tendenza e oggi, infatti, i prodotti biologici sono facilmente reperibili sia nelle grandi città che nei piccoli centri.
Damiano possiede uno stabilimento in Sicilia, che si estende su una superficie di oltre 14 mila metri quadrati, con 65 dipendenti, un impianto logistico nel sud della Francia e una struttura produttiva di oltre 1200 metri quadrati e 25 dipendenti negli Stati Uniti.
Il fatturato complessivo ammonta a circa 50 milioni di euro.

Quanti e quali sono i prodotti che producete e commercializzate?
I nostri prodotti sono tutti a base di frutta secca, in larga parte realizzati con un solo ingrediente, mentre solo due referenze contengono anche zucchero. Produciamo, inoltre, ingredienti industriali che sono poi impiegati per la produzione di barrette energetiche, torte, gelati e altri prodotti contenenti frutta secca.
Ciò che ci differenzia dai nostri competitor, inoltre, è la capacità di andare incontro alle esigenze dei nostri clienti: oggi, per esempio, l’attenzione è focalizzata sul consumo fuori casa e, in quest’ottica, abbiamo realizzato una bustina di mandorle da 30 grammi, che corrisponde alla corretta dose giornaliera.

Fiore all’occhiello della nostra gamma è Chocobella, una crema spalmabile alle nocciole e cacao, certificata Bio e Fairtrade, senza addensanti nè grassi idrogenati, e composta da soli 5 ingredienti, disponibile sia in vasetto sia in confezioni monodose da 18g, perfette per il consumo fuori casa.
L’azienda vanta un’offerta molto vasta anche per ciò che concerne il packaging: offriamo, infatti, numerosi formati, dalla confezione della singola mandorla ricoperta al cioccolato, consumata accanto al caffè, alle pratiche monodose da 18 e 30g, fino ai sacchi da mille chili, in grado di mantenere il prodotto intatto per lungo tempo, grazie ad una speciale tecnica di conservazione sotto azoto.

L’export ricopre quindi un ruolo chiave nella vostra produzione: quanto conta in termini percentuali e quali sono i mercati che presidiate?
In media esportiamo circa l’85% dei nostri prodotti: siamo presenti in una ventina di Paesi e i maggiori mercati di riferimento sono Francia, Nord Europa e Stati Uniti. Ogni nazione ha un approccio diverso nei confronti di questo settore: in alcuni, per esempio, assistiamo ad un ampliamento dei comparti destinati al bio, in altri si procede integrando referenze biologiche a quelle convenzionali, in altri ancora vengono acquisite direttamente intere catene specializzate.
A seconda di questa diversificazione, Damiano lavora al fine di individuare il canale distributivo più adeguato.
Si tratta, comunque, di mercati in costante evoluzione, all’interno dei quali continuano a verificarsi cambiamenti interessanti: lo scorso anno, infatti, sono stati introdotti circa 600 nuovi prodotti, tra biologici che convenzionali, a base di mandorle, senza contare la realizzazione di nuove referenze contenenti la proteina della mandorla.
In futuro puntiamo a rafforzare ulteriormente la nostra presenza nei mercati in cui siamo maggiormente presenti e dove la richiesta è molto elevata, ma anche a consolidare le relazioni con gli altri Paesi, soprattutto nel campo della produzione industriale.

Come vi muovete sul fronte della comunicazione?
Il web è il canale che, più di tutti, ha reso immediata ed efficace la nostra comunicazione e disporre di nuovi prodotti sugli scaffali della grande distribuzione ci ha permesso di comunicare in modo più agevole anche al trade.
Effettuiamo promozioni, pubblicità e degustazioni direttamente sul punto vendita, ma anche sconti alla cassa.
Interagiamo molto con gli utenti finali sulle nostre piattaforme social, specialmente Instagram, al fine di chiarire al meglio come utilizzare i nostri prodotti, avvalendoci anche dell’intervento di medici esperti in nutrizione.

Quanto conta per voi la sostenibilità e in che modo l’azienda si muove in questo senso?
La sostenibilità è molto importante per l’azienda che, in questo ambito, si muove su due fronti: per prima cosa, abbiamo creato un’associazione che da oltre 15 anni si prende cura dei dipendenti e delle loro esigenze. Damiano nasce come un’azienda familiare e abbiamo voluto ampliare questo concetto facendo in modo che chiunque lavori con noi si senta parte di una grande famiglia.
Il nostro impegno per la salvaguardia dell’ambiente, infine, ci ha portato ad essere premiati, per la terza volta di seguito, come “Best in the world” tra le B-corporation di tutto il mondo, grazie al grande risparmio di risorse idriche - le nostre mandorle non sono irrigate -all’istallazione dei pannelli solari.

Avete in cantiere delle novità per il prossimo futuro?
Al momento, ci stiamo concentrando sulla realizzazione di prodotti legati al consumo occasionale fuori casa e alle piccole dosi, come supporto a una dieta regolare che soddisfi il fabbisogno corretto dei nutrienti e delle proteine della frutta secca. Stiamo lavorando, infine, ad un packaging di nuova generazione che sia compostabile e riciclabile.

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