Mezzo secolo di storia costellata di successi e da una leadership mantenuta costante fino ad oggi. Compagnia Italiana Sali (CIS) spegne le sue prime 50 candeline e si conferma un’azienda sana, solida, leader di mercato. L'amministratore delegato Bruno Franceschini ci racconta obiettivi e strategie per il futuro.

Dott. Franceschini vuole raccontarci brevemente la storia dell’azienda?
Cis è un acronimo che sta per Compagnia Italiana Sali. L’azienda è stata fondata 50 anni fa quando ancora il mercato del sale era in mano al Monopolio di Stato, che si è liberalizzato nel '74. In questi decenni abbiamo fatto passi da gigante lanciando diversi marchi: Gemma di Mare (che è ancora il principale), Cis e Margherita (con il quale commercializziamo altri prodotti), e una nuova referenza che si chiama Gemma di Mare Essenziale. Si tratta di un prodotto frutto dei nostri laboratori interni di ricerca: all’interno delle nostre saline abbiamo scoperto una valanga di minerali di calcio, magnesio e potassio da cui abbiamo creato una formula con il 50% di sodio in meno, per chi deve assumere meno sale.

Ci dia un po' di numeri: fatturato, quote, canali.
Il fatturato si aggira intorno ai 30 milioni di euro, in crescita di circa 5 punti rispetto all'anno precedente. Va da sé però che parlando di sale, materiale ahimè povero di suo, il fatturato lascia il tempo che trova. Il dato che invece ho piacere di condividere è che il nostro stabilimento italiano di Porto Viro, in provincia di Rovigo, produce e commercializza 230 mila tonnellate di sale.
Ovviamente siamo presenti in tutti le insegne italiane Gdo, siamo leader di mercato con il marchio Gemma di Mare e anche altri articoli, confezionati negli astucci, nei sacchetti, negli spargitori pronti da mettere in tavola e siamo presenti in modo molto importante come fornitori per l'industria agroalimentare.

Siete presenti solo in Italia o anche all'estero?
Noi facciamo parte di Salins du Midi, gruppo francese tra i più grandi a livello europeo nella commercializzazione del sale, perché è proprietario di saline in tutta Europa e nel Mediterraneo. Diciamo che, a livello di quote, produciamo il 90% per il mercato Italia ma anche sale che viene venduto all'estero: abbiamo container che partono per gli Stati Uniti, La Francia, la Slovenia e la Croazia. Diciamo che l'estero al momento rappresenta circa il 10-15% del fatturato.

A livello di obiettivi avete intenzione di incrementare questa quota o preferite rimanere focalizzati sul mercato Italia?
Cis sarà sempre concentrata sull’Italia, tutto lo sviluppo dei mercati europei viene gestito da nostri colleghi di Salins che propongono i nostri prodotti all'estero.

Fate anche produzione conto terzi o solo con il vostro marchio?
Ovviamente facciamo entrambi dato che in Italia la private label vale circa il 40% del consumo e quindi è quasi un must. Diciamo che al momento siamo copacker per circa il 60-70% della Gdo italiana, sia per il sale alimentare, che per il sale da lavastoviglie.

Parliamo della novità di prodotto che presentate oggi.
La novità di oggi è il sale viola dell'Himalaya, ricchissimo di oligominerali e di zolfo.
Conosciuto anche come Sullemani Namak o Kala Ioon, questo sale di origine vulcanica possiede un intenso colore viola e un profumo solforoso, dovuti ai giacimenti di origine vulcanica alle pendici dell’Himalaya da cui viene estratto.
Diffuso e molto apprezzato nella cucina asiatica, è usato da millenni anche nella medicina Ayurvedica per le sue proprietà terapeutiche, soprattutto a vantaggio dell’apparato digerente. Il sale viola è considerato il più ricco e completo al mondo per oligoelementi (ne contiene ben 84 tra sodio, calcio, potassio, magnesio, ferro, rame, zolfo, antiossidanti) indispensabili al buon funzionamento dell’organismo. Inoltre, la certificazione VeganCert, rilasciata dall’ente Bioagricert, assicura che questo sale non contiene alcun alimento, ingrediente e coadiuvante di origine animale.
La referenza sarà disponibile a breve nei supermercati nello spargitore da150 gr.

Quanto è importante la sostenibilità per la vostra azienda?
Le racconto solo un dato: tre anni fa Carrefour ci ha segnalato come fornitore con la minore emissione di CO2 in atmosfera, questo perché utilizziamo una macchina molto potente per essiccare il sale, che ha delle emissioni di CO2 talmente basse da essere addirittura al di sotto delle nuove norme che la comunità europea imporrà. Inoltre, usiamo gas ed energia che provengono solo da fonti rinnovabili (niente petrolio)

Nel 2019 festeggiate un compleanno importante: a seguito anche di un periodo di crisi economica che ha visto tante aziende chiudere o decidere di delocalizzare. Quali sono gli obiettivi per il futuro?
Cercare di guadagnare ancora più spazio in questo mercato: è un periodo in cui i nostri concorrenti storici hanno dei problemi, perchè non hanno investito nei tempi giusti in macchinari moderni e in innovazione, quindi vogliamo diventare i rappresentanti numero uno di sale marino in Italia.