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Campari, +3,8% nel semestre. Spritz e tequila trainano i ricavi

Campari, +3,8% nel semestre. Spritz e tequila trainano i ricavi

Campari, +3,8% nel semestre. Spritz e tequila trainano i ricavi

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Emanuele Scarci

Lo spritz traina la semestrale di Campari Group ma il meteo sfavorevole in Europa frena le vendite. Nella prima parte del 2024 i ricavi sono stati di 1,52 miliardi, +3,8% a livello organico, l’Ebitda di 394,4 milioni (-0,2%) e l’utile di 216,6 milioni (-0,5%).

Le spese di pubblicità e promozione sono state di 231,6 milioni (+2,7%). Il 48,8% dei ricavi è realizzato in Emea e il 45% in America. Il debito netto è aumentato di circa 700 milioni a 2,55 miliardi in seguito all’acquisizione del cognac Courvoisier.
Secondo l’azienda milanese, “la solida performance è stata principalmente guidata dalla continua crescita a doppia cifra della tequila Espolòn, nonché dalla crescita di Aperol e Grand Marnier. Le vendite in Emea sono aumentate del +3,3%, ma in Italia sono calate del 5,2% con una pressione sugli aperitivi ad alto margine a causa del meteo avverso. Penalizzate dal maltempo anche Francia e Germania”.

Per il ceo di Campari Group, Matteo Fantacchiotti, “Per la restante parte dell’anno ci aspettiamo di continuare a sovraperformare facendo leva sulla forza dei nostri brand che competono in categorie in crescita. Il settore sta attualmente registrando un’attenuazione delle dinamiche di mercato con un aumento della pressione competitiva sui prezzi nei mercati principali, mentre la situazione macroeconomica rimane volatile”.

Oltre il miliardo

L’anno scorso Campari group ha realizzato un fatturato di 2,91 miliardi e un utile netto di 330 milioni. Lo spritz è uno dei principali driver di crescita: Aperol e bitter, due componenti importanti del cocktail più trendy del momento, hanno varcato la soglia del miliardo di euro. Per Campari, gli aperitivi rappresentano il 36% del business; bourbon, tequila e cognac l’8% ciascuno. Il restante 40% tutte le altre categorie di spirit in portafoglio.

La corsa degli apertivi continua: dei 600 milioni di investimenti programmati, Campari group ne ha destinati 75 al potenziamento del sito di Novi Ligure, in particolare per 2 nuove linee d’imbottigliamento di Aperol, la cui produzione aumenterà da 90 milioni di litri a 200.

In occasione dell’inaugurazione delle nuove linee di Novi Ligure dello scorso aprile, Fantacchiotti aveva dichiarato che “l’opzione crescente dei giovani consumatori per il no alcol e il low alcol è uno degli elementi di successo dei nostri aperitivi: hanno una gradazione non superiore ai 9 gradi. E i momenti di consumo, prima polarizzati all’ora di cena, si sono progressivamente allargati al primo pomeriggio e inizio sera”.
Ma la scuderia Campari group comprende anche prodotti no-alcol “fatti soltanto di erbe che sono i prodotti più complessi da produrre - ha sottolineato il top manager -. Ne abbiamo in progetto alcuni, in via di perfezionamento”.

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