Il 2017 vede la produzione di Parmigiano Reggiano crescere di oltre il 5% per superare 3,65 milioni di forme, un dato che rappresenta il livello più alto conseguito nella storia millenaria del re dei formaggi. Questi i primi rilievi emersi dall’assemblea generale degli associati. La sfida che attende il Consorzio di tutela è di collocare il prodotto sul mercato a un prezzo remunerativo: nel 2018, infatti, ci sarà un ulteriore incremento, che porterà il numero dei pezzi a 3,7 milioni.

I traguardi ottenuti si riflettono nel Bilancio preventivo 2018, che pronostica un record di 33,4 milioni di euro di ricavi, contro i 25,2 del 2017 (+30%).

Sono 20,3 i milioni di euro - 14,3 nell’anno in chiusura - destinati a investimenti promozionali per spingere la domanda interna ed estera. Proprio l’export è una delle leve principali per sostenere l’incremento produttivo: su 8 milioni stanziati per lo sviluppo oltre confine - l’obiettivo è una variazione annua del 2-3% - circa 2,5 sono riservati a nuovi progetti Paese.

Per quanto riguarda l’Italia l’impegno in attività promozionali - programmi in-store, campagne pubblicitarie, sponsorizzazioni, fiere ed eventi, vendite dirette - ammonterà a 12,3 milioni.

Altra voce importante del bilancio è rappresentata dai 2,14 milioni di euro dedicati alla sorveglianza straordinaria delle aziende di grattugia e dei laboratori di porzionatura, nonché alla ricerca scientifica e allo sviluppo delle procedure di vigilanza.

«Perché la filiera si posizioni su una traiettoria di crescita forte e di lungo periodo dobbiamo innanzitutto fare capire al consumatore quali sono le differenze rispetto ai nostri competitor, mettendo in evidenza i plus unici del Parmigiano Reggiano e offrendo un prodotto distintivo, tarato sui bisogni del consumatore e che risponda alle esigenze di target diversi, dai foodie agli sportivi, passando per le madri che scelgono per i propri figli - spiega il presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli -. Non solo: dobbiamo puntare sui non clienti e aprire mercati nuovi, grazie a un know-how che combina un’esperienza millenaria con l’innovazione tecnologica e con valide risorse economiche».

Continua il presidente: «Come nuovo titolare ho raccolto il testimone di una produzione fortemente aumentata. Stiamo lavorando alacremente con un unico obiettivo: assicurare le migliori condizioni di collocamento e valorizzazione del Parmigiano Reggiano già prodotto. Le scelte del Bilancio preventivo vanno in questa direzione, ma il ruolo del management deve essere supportato dal sistema a valle, cioè da allevatori, casari e commercianti».

Conclude Bertinelli: “Rappresentiamo il formaggio Dop più importante al mondo, un riconoscimento che nasce da una qualità indiscussa. La gestione dello sviluppo rappresenta il banco di prova per confermare la nostra leadership».