di Luca Salomone

Sugarcreek packing company, società Usa con sede a Washington Court House, in Ohio, ha acquisito il 100 per cento di salumificio Veroni. L’operazione prevede che gli attuali amministratori delegati, Guido e Marco Veroni, continuino a ricoprire i propri ruoli, come pure il resto del management.

La nuova proprietà non ha in programma disinvesti, o tagli al personale, ma, al contrario, l’ulteriore sviluppo dell’azienda in Italia, negli Usa e nel resto del mondo.

Un'acquisita in grande salute

Veroni, nata nel 1925 a Correggio (Reggio Emilia), ha all’attivo 6 stabilimenti produttivi, tutti in Emilia-Romagna, suddivisi per specialità merceologica, e un centro di affettamento, aperto nel 2016, negli States, e gode di ottima salute finanziaria, con 280 dipendenti in Italia, 70 negli Stati Uniti, circa 200 agenti di vendita e oltre 600 referenze.

L’azienda, con 140 milioni di euro di fatturato nel 2021 (erano 120 nel 2019) opera in tutto il mondo, servendo tutti i canali distributivi: Gdo, dettaglio tradizionale, Horeca e, nel nostro Paese, è tra le prime 15 aziende salumiere, mentre negli Stati Uniti è, addirittura, secondo Circana, il primo brand italiano negli affettati.

Da notare che, nel 2021, il giro d’affari del salumificio emiliano era in aumento, sul mercato degli States, del 23,7 per cento.

Stefano Veroni: «E' la decisione giusta»

«Prendere la decisione di vendere l’azienda di famiglia non è stato semplice, ma allo stesso tempo ci siamo resi conto che era il momento e la cosa giusta da fare – spiega l’attuale presidente, Stefano Veroni, membro della quarta generazione imprenditoriale -. Crediamo fermamente che questa acquisizione porti vantaggi sia ai nostri dipendenti, sia ai nostri clienti. Siamo convinti che le sinergie produttive che si creeranno ci porteranno a raggiungere nuovi e ancora più sfidanti traguardi. La famiglia con i suoi principi è stata da sempre il valore distintivo della nostra azienda. Noi oggi lasciamo la famiglia di origine per entrare, con entusiasmo, in una nuova, più grande, famiglia: la famiglia SugarCreek. Sappiamo di avere le persone giuste sia in Italia, sia negli Stati Uniti, per rafforzare il nostro posizionamento di leader negli Usa, così come in Italia e in Europa».

SugarCreek, che viaggia intorno ai 900 milioni di dollari di ricavi, è nata nel 1966. Oggi, a distanza di quasi 60 anni, sotto la guida di John G. Richardson, figlio del fondatore, conta 6 stabilimenti produttivi e 2.700 dipendenti. Nel tempo è diventata leader nella trasformazione delle carni.

Grazie alla sua capacità innovativa e flessibilità tecnologica, la compagnia è in grado di offrire un’ampia gamma di prodotti per il food service e la Gdo.