Vini di Bolgheri: pegno rotativo da Crédit Agricole
Vini di Bolgheri: pegno rotativo da Crédit Agricole
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Crédit Agricole Italia ha siglato un innovativo accordo di collaborazione con il Consorzio di tutela dei vini Bolgheri, nato nel 1995 come unico organismo di promozione, protezione e gestione delle due denominazioni interessate - Bolgheri e Bolgheri Sassicaia, appunto -, che consentirà alle imprese associate di attivare il pegno rotativo.
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Recentemente esteso, con il Decreto ‘Cura Italia’ (D.lgs. 18/20), a tutti i prodotti a denominazione, il pegno rotativo è, per chi non lo sapesse, una forma di prestito garantito da merci di valore e applicato da tempo soprattutto nei settori dell’enologia e dei formaggi di pregio.
L’accordo fra il Consorzio Bolgheri e Crédit Agricole, infatti, prevede la possibilità di concedere risorse finanziarie in base ai valori di mercato del vino Dop in giacenza, previa certificazione di sussistenza.
L’intesa si affianca a quella che il colosso bancario franco italiano aveva sottoscritto, nel mese di novembre, con Federdoc e con l’ente di certificazione Valoritalia, reso possibile grazie al lavoro svolto dal Comitato Territoriale Toscana, nato a sua volta nel 2019 per supportare la banca nell’individuazione di interventi e progetti orientati a sostenere la crescita e lo sviluppo dell’economia regionale.
"Come CA Italia abbiamo già erogato i fondi per la prima operazione sul pegno rotativo in Toscana – precisa Massimo Cerbai, responsabile della direzione regionale di CA -. L’attuale accordo testimonia la volontà del nostro istituto nell’agire come partner di riferimento per le aziende vitivinicole e conferma la sua capacità di offrire soluzioni innovative”.
Commenta Albiera Antinori, presidente di Consorzio Bolgheri: “La novità è nella valorizzazione dei nostri vini Dop come prodotto non sfuso, già confezionato e certificato. Con questa misura speriamo di dare un supporto pratico e concreto alle nostre aziende, rafforzando l'immagine della denominazione".
L’organismo di tutela è formato da 64 produttori i cui vigneti rappresentano oltre il 98% del totale sul territorio (Maremma livornese). Quasi tutti i soci coprono la filiera, dalla vigna all'imbottigliamento, per un valore della produzione all'origine di 149 milioni di euro e circa 7 milioni di bottiglie ogni dodici mesi.
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