Cribis: i pagamenti migliorano, ma non nel retail
Cribis: i pagamenti migliorano, ma non nel retail
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Migliora, nel primo trimestre 2018, la situazione dei pagamenti delle imprese, sempre più attente alla gestione del credito, leva strategica per accelerare la crescita e aumentare la solidità finanziaria.
Calano costantemente i ritardi gravi verso i fornitori e, rispetto a un anno fa, le pendenze regolate con oltre 30 giorni di ritardo flettono del 10,8 per cento. Decisamente un buon segnale, che dà continuità al trend positivo che era emerso già nel corso del 2017. A dirlo è lo ‘Studio pagamenti Italia Q1 2018’, la puntata più recente dell’analisi trimestrale realizzata da Cribis.
“Però solo un’impresa su tre – avverte la fonte - rispetta i tempi pattuiti con i fornitori: a marzo 2018 il 37,2% paga alla scadenza, il 52,1 entro il mese di ritardo, mentre è pari al 10,7 la quota dei ritardi gravi. Una percentuale, quest’ultima, che ha comunque raggiunto il suo minimo storico dal 2012 a oggi, anche se, rispetto al 2010, è comunque più alta del 94,5 per cento”.
Brutte notizie dal monto distributivo. La crisi delle organizzazioni che operano nel commercio al dettaglio, è ancora una volta, molto marcata: “A marzo 2018, infatti, solo il 26,5% ha pagato con regolarità i propri fornitori, a fronte del 16,1% che ha accumulato ritardi significativi e di un ampio numero di realtà (57,4%) che ha registrato ritardi entro i 30 giorni”.
Se si analizzano per macro area i crediti inevasi da oltre un mese si nota che i problemi, seguono, evidentemente, la geografia del benessere e del reddito: Sud e Isole registrano un picco del 17,9%, il Centro si piazza al 12,3, mentre il Nord Ovest e il Nord Est sono rispettivamente al 7,5 e al 6,6 per cento. Accentuazioni particolarmente elevate riguardano la Sicilia (20,6% di ritardi gravi), la Calabria (20,1) e la Campania (19,1).
La classifica delle Provincie più virtuose vede al primo posto Brescia, seguita da Bergamo, Lecco, Mantova e Sondrio.
I settori con i tempi di pagamento più rapidi sono, nell’ordine assicurazione e brockering, gomma e plastica, e cartario. All’opposto si segnalano in negativo, per una lentezza diffusa, il mondo legale, seguito dalla ristorazione e poi dal dettaglio alimentare e generalista.
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