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Conserve Italia: boom sui mercati esteri e crescita sul mercato interno

Conserve Italia: boom sui mercati esteri e crescita sul mercato interno
Conserve Italia: boom sui mercati esteri e crescita sul mercato interno

Conserve Italia: boom sui mercati esteri e crescita sul mercato interno

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Redazione

Il consorzio cooperativo Conserve Italia chiude l’esercizio 2014-2015 con un fatturato aggregato di 1.

12 milioni di euro. Positive in particolare le performance della capofila, Conserve Italia, che ha visto un ritorno alla crescita del fatturato netto (+3,2%), grazie all’incremento delle vendite nel canale retail (+2,3%), alla buona tenuta del canale horeca e al forte incremento sui mercati esteri (+10%).

Molto positive le vendite della capofila alle controllate estere, che hanno registrato un forte incremento, in conseguenza del fatto che sono state rimpatriate lavorazioni che precedentemente venivano fatte in Francia e che ora, invece, vengono effettuate utilizzando materie prime dei soci e manodopera degli stabilimenti italiani.

“Siamo orgogliosi di presentare ai soci il miglior bilancio della storia – ha dichiarato il presidente Maurizio Gardini -. È stato un anno estremamente positivo, suggellato da un lusinghiero segno più nelle vendite, che assume ancora più valore se si considera il contesto di generale contrazione dei consumi.

“Grazie al fatturato in crescita, abbiamo potuto incrementare gli investimenti di marketing, con un ritorno in grande stile alla comunicazione pubblicitaria sia per il pomodoro Cirio, con uno spot firmato dal regista Ferzan Özpetek, sia con i nuovi succhi Triangolini Valfrutta. Non sorprende più invece la crescita a due cifre delle vendite all’estero, che fa leva soprattutto sulla notorietà e la forza commerciale del brand Cirio, in virtù di importanti accordi distributivi siglati in mercati come Regno Unito, Germania, Usa e Giappone”.

Il Gruppo Conserve Italia ha registrato un consistente miglioramento della posizione finanziaria netta, che ha visto un’ulteriore riduzione di 38 milioni rispetto al precedente esercizio, con un risultato superiore a quello atteso. Solo a livello italiano, il calo è stato di 31 milioni di euro.

Il patrimonio netto è di 221 milioni di euro, con un rapporto debiti/patrimonio a quota 1. La redditività della gestione è migliorata, nonostante il calo dei proventi straordinari e dei contributi provenienti dai programmi operativi.

Il valore dell’Ebidta, sostanzialmente in linea con l’anno precedente, è di 66,5 milioni di euro (pari all’8,5% del fatturato lordo) e consente di pervenire a un risultato d’esercizio in netto miglioramento. Gli investimenti del Gruppo ammontano a oltre 40 milioni di euro e sono comprensivi sia degli investimenti tecnici, che di quelli di marketing.

Guarda fiducioso al prossimo futuro il direttore generale, Pier Paolo Rossetti: “Forti della ritrovata solidità finanziaria, dovuta anche alle nuove operazioni di finanziamento a medio/lungo termine e alla sensibile diminuzione degli oneri finanziari – ha commentato – intendiamo giocare un ruolo da protagonisti sul mercato italiano, anche con il sostegno di campagne di comunicazione che rafforzino i nostri brand.

“Vogliamo inoltre proseguire nello sviluppo delle vendite all’estero, attraverso collaborazioni con distributori o contatti diretti con grandi catene, portando nel mondo l’eccellenza della filiera agroalimentare italiana. Saremo anche attenti a valutare eventuali opportunità di crescita per linee esterne che dovessero presentarsi”.

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