Continua a migliorare, seppure lentamente, l’andamento dei fallimenti in Italia, come già riscontrato a giugno 2015. Benché infatti, in cifra assoluta, le imprese che hanno portato i libri in Tribunale nel terzo trimestre di quest’anno si equivalgano al numero dello stesso quarter del 2014 (3.013 contro 3.002), il trend è in continuo calo: i fallimenti erano 3.803 a marzo e 3.490 a giugno.

Inoltre, il cumulato rimane a vantaggio dei primi 9 mesi del 2015: 10.306 contro gli 11.103 registrati da gennaio a settembre 2014, con un calo del 7,2%. Una bella notizia per le nostre imprese, dopo un lungo periodo in cui il numero dei fallimenti è stato in continua crescita.

Nel terzo trimestre del 2015, in media, sono fallite 46 imprese al giorno: un numero certo considerevole, ma inferiore a quello del secondo trimestre, 54 ogni giorno.

Rispetto a settembre 2009, poi, la percentuale dei fallimenti è sì in aumento, ma del 63% contro il 74% di un anno fa, un altro dato che sottolinea un segnale di ripresa economica delle nostre imprese.

Il 2014 si è chiuso con la cifra record – e che certamente quest’anno non verrà eguagliata - di 15.605 fallimenti. Dal 2009 a oggi invece si contano circa 85.481 imprese che hanno portato i libri in Tribunale.

Sono i risultati dell’” Analisi dei fallimenti in Italia”, aggiornata al terzo trimestre 2015, realizzata da Cribis D&B, la società del Gruppo Crif specializzata nella business information.

“I dati relativi al terzo trimestre del 2015 mostrano finalmente alcuni spiragli di ripresa per le nostre imprese - commenta Marco Preti, amministratore delegato di Cribis D&B -. Abbiamo registrato infatti, a fine 2014, un record negativo di fallimenti, mentre nel 2015 i numeri del nostro osservatorio ci fanno ben sperare, anche perché anche i dati sui pagamenti, la fotografia più aggiornata e ‘fresca’ dello stato di salute delle aziende, mostrano una riduzione dei ritardi gravi rispetto al medesimo periodo dello stesso anno”.

“Questo miglioramento non deve però fare abbassare la guardia. In questi anni le aziende che si sono comportate meglio e che si sono difese efficacemente da fallimenti, insoluti e ritardi nei pagamenti, sono quelle che hanno investito in procedure e strumenti per migliorare la propria gestione del credito e il proprio cash management".

Anche i settori merceologici registrano una positiva inversione di tendenza. In particolare è stazionaria la situazione del commercio, che ha una flessione minima dello 0,1% (3.297 contro 3.301), mentre continua la crescita nei servizi vari (+6,8%, 1.510 fallimenti contro 1.414).