Nei primi sei mesi del 2017 le procedure di default e di chiusura volontaria sono calate del 5,3% sul corrispondente e sono scese a 36.500. I dati del semestre confermano e rafforzano i segnali di miglioramento che già erano emersi in precedenza: il sistema imprenditoriale italiano, in sostanza, si avvia finalmente verso l’uscita dal lungo periodo di crisi.

Questo è, in sintesi, lo scenario che emerge dall’’Osservatorio su fallimenti, procedure e chiusure d’imprese’ realizzato da Cerved. “La riduzione è di estrema importanza in stretta relazione con il calo delle sofferenze - commenta Marco Nespolo, amministratore delegato di Cerved -. Considerando che tale miglioramento è diffuso a tutte le aree geografiche della Penisola e in tutti i settori economici, siamo fiduciosi che la tendenza possa confermarsi anche in futuro”.

Dall’inizio dell’anno le imprese che hanno avviato una procedura fallimentare sono circa 6.300, in calo del 15,6% e con una curva positiva che si conferma da 1 anno e 9 mesi, riportando il dato su livelli comparabili a quelli osservati nel periodo 2001-2006.

Considerando le diverse forme giuridiche sono le società di persone a guidare il trend favorevole (-21,4%), seguite dalle società di capitale (-15,9%) e da società organizzate in altre forme (-8,9%).

Analizzando i dati a livello settoriale, l’industria emerge come il settore più solido (882 fallimenti, -22% vs 2016), con i fallimenti ben al di sotto dei livelli pre-crisi. I servizi sono invece il comparto con il maggior numero di procedure fallimentari (3.422) sebbene, con un -12,9% nel semestre, si avvicinino anch’essi ai livelli pre-crisi.

Il calo dei default ha accelerato in tutta la Penisola, con maggiore evidenza nel Nord Est che si conferma essere l’area con meno fallimenti segnando un ulteriore miglioramento rispetto all’anno precedente (-19,8%). Cali a due cifre si registrano anche nelle altre aree: -15,6% nel Sud e nelle Isole, -14,8% nel Nord Ovest e -13,3% nel Centro.

Scendendo nel dettaglio dei dati regionali, Valle d’Aosta, Molise e Basilicata sono le uniche regioni che non registrano un miglioramento, mentre i cali maggiori si osservano in Trentino (-32%) e Friuli (-29%).

Si conferma anche la riduzione anche delle procedure concorsuali non fallimentari: ne sono state aperte 822 nei primi sei mesi dell’anno, pari a circa il 16% in meno rispetto allo stesso periodo del 2016.

Positivi anche i segnali delle liquidazioni volontarie che, dopo la breve inversione di tendenza dello scorso anno, nella prima metà del 2017 sono tornate a calare: si stima che siano 29.000 le società liquidate, in calo del 2,5% rispetto all’anno precedente.

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