Un piano draconiano quello che interesserà Walmart ma, date le proporzioni del gruppo, quasi indolore, almeno per i conti dell’azienda: il colosso americano ha infatti annunciato 269 chiusure nel mondo (28 i Paesi presidiati), di cui 150 negli Stati Uniti già nelle prossime due settimane. Altri 115 Pdv 'a rischio’ sono in America latina.

La misura riguarda soprattutto Express, il format più piccolo (1.400-1.500 mq), coinvolto con 102 strutture in fase di dismissione. E non si escludono tagli per alcuni supercentri e per Sam’s Club, insegna attiva nella vendita all’ingrosso riservata agli iscritti (wholsale club).

Greg Hitt, il portavoce ufficiale, ha motivato la decisione con la necessità di razionalizzare la rete, andando a incidere sulle strutture a bassa redditività. Tutto questo, secondo Hitt, permetterà di liberare risorse da destinare allo sviluppo on line, canale su cui il colosso di Bentonville sta investendo qualcosa come 1 miliardo di dollari.

La rete fisica non verrà comunque trascurata, sia perché Walmart ha una capillarità elevata, con i suoi 11.600 punti di vendita, sia perché il piano di 300 aperture nel prossimo esercizio compensa largamente quello delle chiusure, chiusure che peraltro rappresentano appena l’1% delle vendite nette, superiori a 482 miliardi di dollari (442 miliardi di euro).