Dopo 3 anni, salta l’alleanza tra Carrefour e Tesco, che verrà sospesa dal primo gennaio 2022. Partita nell’estate del 2018 la centrale si era comunque data, fin dall’inizio, cicli di rinnovo della durata di tre anni, da valutare in funzione dei risultati.

L’obiettivo riguardava la gestione comune delle relazioni con i fornitori internazionali, gli acquisti di prodotti a marchio proprio e servizi come la raccolta dati e alcune operazioni di marketing congiunto.

Tuttavia, nel mese di ottobre del 2020, l’Adlc, l’antitrust francese, era intervenuta e aveva ridotto il perimetro dell’accordo. A parere del garante i fornitori di private label avrebbero corso il rischio di vedere applicate condizioni poco vantaggiose, contatti di breve durata, ordinativi poco costanti.

Secondo l’Adlc “una parte significativa dell’offerta di Mdd è originata da Pmi, che, in quanto tali, si ritrovano più esposte ai cambiamenti nella commercializzazione dei loro prodotti, sia che si tratti di una flessione di prezzo, o di un calo della domanda. Tutto questo rischia di rendere fragile il sistema dei fornitori di private label e ne assottiglia la capacità di investimento e innovazione”.

I due big, con un fatturato complessivo di oltre 150 miliardi di euro avevano dunque preso una serie di impegni verso le piccole aziende e, fra le altre cose, avevano escluso dagli acquisti comuni i rivenditori di molti prodotti freschi, con il risultato di rendere meno interessante l’accordo.

Nel frattempo, a complicare le cose, a partire dal 1° gennaio 2021, è intervenuta la Brexit, anche se gli osservatori inglesi escludono che questa sia la motivazione principale del divorzio.

Rimane il fatto – osserva il Guardian - che i due gruppi, presentando una forte complementarità geografica, restano i candidati ideali per ulteriori forme di collaborazione.