di Luca Salomone

Con l’inflazione molte aziende, italiane e straniere, hanno riconosciuto premi di fine anno ai propri dipendenti: probabilmente il più generoso è stato Antonio Percassi, che ha sborsato, 6 milioni e mezzo di euro, dando mille euro a ciascuno dei suoi 6 mila e 500 collaboratori.

Ma bei regali hanno fatto anche Inalpi (800 euro), Paglieri (500 euro), Terra Moretti (500 euro), Magazzini Gabrielli (500 euro in forma di gift card), Amadori (300 euro) e tanti altri, dentro, e fuori, dal settore dei beni di consumo.

Sicuramente però nessuno potrà battere il colosso del pronto moda, Uniqlo, che ha annunciato un aumento, permanente, delle proprie buste paga del 40 per cento, limitato, almeno per ora, alla patria giapponese.

Una popolazione troppo vecchia

L’importo non è solo dovuto al costo della vita – l’inflazione nipponica viaggia sul 3,7% -, ma è legato soprattutto alla cosiddetta ‘crisi dei talenti’, ossia la difficoltà, pure in un mercato del lavoro pieno di individui in cerca di occupazione, di tenere con sé i migliori.

È un fenomeno che, a sua volta, si collega a un altro, altrettanto diffuso a livello internazionale, ossia alle ‘grandi dimissioni’ che hanno visto moltissimi lasciare l’occupazione negli ultimi anni. Nei primi 6 mesi, solo in Italia, si sono infatti licenziati 1 milione di individui fra part time, full time e tempo determinato, contro i 750 mila dello stesso periodo del 2018.

Gli aumenti di Uniqlo dipendono anche, e molto, dall’invecchiamento della popolazione, che rende particolarmente preziosi i giovani. Il Giappone, infatti, ha quasi 126 milioni di abitanti ma l’età media è alta, di 46 anni, con un 30% di individui che supera i 65.

Per inciso l’Italia, con 13 milioni di over 65 e un’età media di 45 anni (contro i 30 mondiali) non è da meno, essendo la seconda nazione più anziana del mondo, dopo il Sol Levante.

Neolaureati e direttori di negozio

L’aumento retributivo deciso da Fast Retailing, la casa madre di Uniqlo, scatta a partire da marzo 2023 e prevede criteri meritocratici, come la produttività del singolo.

Livelli: qui Uniqlo prevede, per un neolaureato al primo impiego, un passaggio da 255 mila yen (circa 1.800 euro) a 300 mila (2.100 euro). Ai nuovi responsabili di negozio andranno, invece, 390 mila yen (2.800 euro al mese) rispetto ai precedenti 290 mila.

E in settembre Fast Retailing aveva già deciso di alzare le paghe dei propri addetti a tempo parziale di 20 punti. Nell’insieme, quindi, si valuta che il costo del lavoro dell’insegna aumenterà, in Giappone, di 15 punti.

Il gruppo occupa, nel mondo, oltre mezzo milione di persone (556 mila nel 2021, secondo Statista), mentre la sola Uniqlo impiega circa 130 mila collaboratori in più di 2.300 punti vendita, di cui 8.400 negli oltre 800 negozi nipponici.