Pepco, il gigante polacco dei prodotti low cost di abbigliamento, tessile casa, giocattoli, bazar e cura del bambino, si prepara all’ingresso in Spagna, il suo quattordicesimo mercato nel nostro Continente.

Approdata in Italia il 18 settembre 2020, l’insegna, che mette l’accento, anche se in modo non esclusivo, sui centri commerciali e retail park, ha già raggiunto, nonostante la congiuntura sanitaria, 14 punti di vendita, in Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Toscana.

Fra le località presidiate: Mestre, Udine, Livorno, Bologna, Rovigo, Trieste, Novate Milanese, a 8 km da Milano, Romagnano Sesia (Novara), Vinovo, nella città metropolitana di Torino…

Il piano di sviluppo spagnolo prevede, dalla primavera alla fine del 2021, una prima raffica di 12 insediamenti, a partire dall’Est del Paese. I primi due negozi saranno infatti ad Alicante, porto affacciato sul Mar Mediterraneo e capoluogo dell’omonima provincia, e nel Comune di Castellón de la Plana, anch’esso capoluogo di provincia e parte della comunità autonoma di Valencia.

Il piano del colosso polacco per la nazione iberica è molto importante: la stampa locale parla di circa 350 aperture nell’arco dei prossimi 5 anni.

La scala prezzi di Pepco non delude. Limitandoci al vestiario, si osserva che le t-shirt uomo vanno dai 2,50 ai 5 euro, mentre i pantaloni sportivi si aggirano sui 7 euro; le camicette per donna sono comprese fra 4 e 10 euro. Lo stesso per i bambini: da 5 euro per i pantaloni della tuta, e un range fra 2 euro e mezzo e 5 per i leggins.

Pepco ha circa 2100 grandi magazzini in Europa: in Polonia, naturalmente, e poi nella Repubblica Ceca, in Croazia, Estonia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Slovacchia, Slovenia, Romania, Bulgaria, Italia e Serbia, dove è entrata all’inizio dell’autunno 2020.

Leggi anche la nostra intervista a Marcin Stańko, direttore operativo di Pepco