Il gigante americano del settore retail ha tagliato dell’11% le previsioni di utile per azione riferite al quarto trimestre 2008.

Gli effetti della recessione, dei tagli ai posti di lavoro e della caduta ai minimi degli indici di fiducia dei consumatori pesano su tutte le maggiori catene di distribuzione degli Stati Uniti. E a sorpresa anche Wal-Mart - che le prime rilevazioni davano tra i gruppi meno colpiti dal rallentamento delle vendite natalizie, grazie alla sua politica di forti sconti - ha annunciato la riduzione delle aspettative di utile per azione riferite al periodo che va da novembre 2008 a gennaio 2009.

Il gruppo ha infatti reso noto di attendersi un eps compreso tra i 91 e i 94 centesimi, mentre lo scorso 13 novembre aveva previsto profitti per azione compresi tra 1,03 e 1,07 dollari (-11%). Poco confortanti anche le stime per le vendite di gennaio, previste piatte o al massimo in crescita di 2 punti percentuali.

La tenuta delle vendite negli Stati Uniti non è stata quindi sufficiente a contenere la frenata a livello internazionale. Wal-Mart ha infatti chiuso il mese di dicembre con una flessione dello 0,1% su scala globale, mentre negli Stati Uniti ha registrato un incremento dell’1,7% e dell’1,9% nei centri aperti da almeno un anno.

La crisi di Wal Mart non rappresenta un caso isolato nel settore della grande distribuzione statunitense. Ad aver ridotto le stime sono state anche altre catene come Gap e Macy’s, che sta anche per chiudere 11 punti vendita.