Costco sempre più attivo in Europa: dopo la Gran Bretagna, dove ha già 30 punti vendita, e la Spagna, dove è spuntato a Siviglia e Madrid, il gigante Usa – secondo distributore mondiale, dopo Walmart, con 115 miliardi di dollari di fatturato - ha aperto, il 22 giugno, il suo primo megastore francese, di 13.750 mq, a Villebon-su-Yvette, nell’Essonne, a 25 chilometri da Parigi.

Per l’Esagono il programma, al 2027, è di 15 opening, di cui almeno un terzo nei dintorni della Capitale. La Francia entra così, a pieno titolo, in a una rete mondiale che, nel 2016, ha toccato ben 506 location, concentrate negli Stati Uniti e Canada, ma anche in Australia e Asia, dove il presidio si limita al Giappone.

Il giorno dello sbarco è stato contrassegnato, a Villebon, da molta curiosità anche se le adesioni sono state la metà del previsto: 16.000 contro una stima di 30.000. Adesioni perché si tratta di un wholsale club, cioè un ingrosso aperto ai privati, al quale si accede pagando un abbonamento di 36 euro l’anno.

Gli assortimenti sono molto più limitati di quelli di un iper: 4.000 referenze contro 14.000. Tuttavia l’offerta commerciale, che mischia le marche industriali alla private label 'Kirkland Signature', spaziano molto anche sul non food: articoli sportivi, informatica, giocattoli, gioielleria e orologeria, libri, prodotti per ufficio, tabacco, cura auto…

Se da un lato è vero che gli acquisti personali sono scoraggiati da lotti che possono arrivare a 150 pezzi – ma ci sono anche i 5 kg di sapone liquido e le 40 bottiglie di minerale -, è altrettanto vero che i prezzi sono inferiori del 15-20% rispetto all’iper.

Fa paura alla Gdo francese? Presto per dirlo: se molti individuano nell’abbonamento il maggiore ostacolo, altri sottolineano che la convenienza vincerà, specie presso le famiglie numerose.