Previsioni negative più che rispettate sui primi giorni del mese di gennaio: nel fine settimana precedente l’avvio dei saldi, cioè dal 2 al 4 gennaio, si è registrato un crollo del -20% delle vendite, che in alcuni comparti (calzature) ha toccato il 40 per cento. Segno positivo, invece, il 5 e il 6 gennaio a saldi iniziati: +20% nell’abbigliamento, +35% nelle calzature. Quest’ultimo risultato ha permesso un parziale riallineamento dei fatturati, che ha portato complessivamente alla chiusura di gennaio in crescita del 10% vs gennaio 2015.

Incremento secco del 10% dal 2 al 4 gennaio, invece, per le regioni, Campania, Basilicata, Valle d’Aosta e Sicilia che, non avendo aderito alla delibera della Conferenza Regioni, sono partite con i saldi il 2 gennaio.

«I dati positivi delle 4 Regioni che hanno anticipato i saldi è la testimonianza di ciò che a gran voce abbiamo invano tentato di sottolineare in Conferenza Regioni: posticipare i saldi penalizza consumatori e operatori. Ora è il momento di cercare un nuovo dialogo con gli attori del mercato e le istituzioni per trovare una soluzione comune nell’interesse ultimo di tutti» così Mario Resca, presidente Confimprese sull’andamento saldi gennaio.