Dopo una fase di diffusa incertezza indotta dalla crisi economica, nel 2010 il giro d’affari delle ricerche di mercato è tornato a crescere con un incremento del 12,4% di fatturato rispetto al 2009 raggiungendo i 484 milioni di euro. Lo sostiene nella sua analisi congiunturale interna Assirm, l’Associazione tra istituti di ricerche di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale.

L’organizzazione, presieduta da Silvestre Bertolini, raccoglie società private e indipendenti, che non ricevono  sovvenzioni pubbliche e che agiscono tramite proprie metodologie sulla base di standard minimi di qualità condivisi.

In “Il futuro è cambiato. Andamenti e tendenze dei mercati in Italia”, questo il titolo del monitoraggio che Assirm conduce da oltre dieci anni misurando l’evoluzione degli ordini e del fatturato a livello complessivo e per tipologie di ricerche, identificando le quote rappresentate dai diversi settori, l’associazione ha dunque notato un certo risveglio degli investimenti nel 2010.

Secondo i risultati dell’indagine il 45% del fatturato è dato da ricerche sui beni di consumo, distribuzione e vendita per corrispondenza, seguite da ricerche su beni durevoli e semidurevoli (10,5%) e ricerche nel mondo entertainment (7,5%).

Per quanto riguarda i metodi di rilevazione qualitativa nel 2010 sono i focus group, con il 65,9% del totale, a rappresentare la metodologia più utilizzata, seguite dalle ricerche motivazionali e individuali (21,7%). Mentre tra i metodi di ricerca quantitativi le ricerche Cati (Telefoniche con assistenza computerizzata), anche se in parte ridimensionate rispetto al passato, continuano ad essere la metodologia più utilizzata con il 34,5% del totale, seguite dalle ricerche Capi (Personali con l’assistenza del computer) con il 26,6% e dalle ricerche online che registrano il maggior incremento attestandosi sul 15,5%.

E cresciuto anche il numero delle ricerche effettuate: nel 2009 si attestava a 7.931, mentre nel 2010 hanno raggiunto le 8.834 (+11,3%).

“Il settore delle ricerche di mercato ha beneficiato di una crescita ininterrotta nel tempo caratterizzandosi come anticiclico anche nei periodi di incertezza o difficoltà economica”, dichiara Cecilia Gobbi, direttore generale di Assirm. E continua: “Solo la crisi del 2009 ha fatto registrare una marcata flessione degli ordini del 7,6% e conseguentemente del fatturato. Con il 2010 il mercato però si è risollevato, tornando a livelli di acquisto e fatturato vicini ai valori pre crisi”.