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Anicav: soddisfazione per gli accordi raggiunti
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Anicav: soddisfazione per gli accordi raggiunti
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Il tema della riforma nel settore dell'ortofrutta, in particolar modo in quello del pomodoro trasformato, è stato affrontato nel corso dell’assemblea annuale di Anicav, che si è svolta proprio in concomitanza con il raggiungimento a Lussemburgo di un accordo da parte dei ministri agricoli. br />
D'intesa con la commissione, i ministri dell'agricoltura dell'Unione europea hanno raggiunto un compromesso politico sulla riforma dell'Ocm nel settore dell’ortofrutta. Il testo costituirà la base per i successivi regolamenti che il consiglio e la commissione dovranno emanare e ai quali i singoli stati membri dovranno dare attuazione, con proprie norme, per la parte di competenza.
In particolare, per il settore del pomodoro trasformato viene previsto per un periodo massimo di quattro anni, fino al 31 dicembre 2011, un aiuto accoppiato che non deve eccedere il 50% della soglia nazionale.
“Si tratta di un compromesso accettabile che ci consentirà di pervenire, in modo graduale, al disaccoppiamento totale, che resta il punto di approdo finale della riforma - ha commentato Luigi Salvati, rieletto presidente dell’associazione - così da evitare un passaggio brusco che avrebbe potuto essere gravido di conseguenze com’è accaduto, per esempio, al bieticolo-saccarifero o ad altri settori che hanno visto aumentare significativamente la quota di import”.
D'intesa con la commissione, i ministri dell'agricoltura dell'Unione europea hanno raggiunto un compromesso politico sulla riforma dell'Ocm nel settore dell’ortofrutta. Il testo costituirà la base per i successivi regolamenti che il consiglio e la commissione dovranno emanare e ai quali i singoli stati membri dovranno dare attuazione, con proprie norme, per la parte di competenza.
In particolare, per il settore del pomodoro trasformato viene previsto per un periodo massimo di quattro anni, fino al 31 dicembre 2011, un aiuto accoppiato che non deve eccedere il 50% della soglia nazionale.
“Si tratta di un compromesso accettabile che ci consentirà di pervenire, in modo graduale, al disaccoppiamento totale, che resta il punto di approdo finale della riforma - ha commentato Luigi Salvati, rieletto presidente dell’associazione - così da evitare un passaggio brusco che avrebbe potuto essere gravido di conseguenze com’è accaduto, per esempio, al bieticolo-saccarifero o ad altri settori che hanno visto aumentare significativamente la quota di import”.
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