Un nuovo business model made in Italy
Un nuovo business model made in Italy
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Di fronte all’attuale congiuntura economica, quali sono le prospettive di crescita per il nostro paese?
In altre parole, al giorno d’oggi, quale può essere la locomotiva del sistema produttivo italiano? L’interessante volume “L’Italia che compete” individua nell’Italian Way of Doing Industry un modello socio-economico cui far riferimento per consentire alle imprese del nostro paese di continuare a svilupparsi.
Secondo il libro in oggetto, tale modello di impresa, ancora allo stato embrionale, sarebbe il frutto di un vigoroso processo bottom-up basato su imprese, organizzazioni e territori di nuova concezione. L’Italian way of Doing Industry - se svelato, comunicato e discusso – potrebbe contagiare positivamente aziende, organizzazioni e territori, nonché suggerire politiche di sviluppo appropriate. Si tratta, però, di un business model ancora fragile, che richiede interventi di ricerca e comunicazione, servizi reali alle imprese, politiche economiche che oggi sono del tutto insufficienti.
Scopo di questa pubblicazione è proprio quello di divulgare e, al contempo, fare crescere questo modello economico. Nella fattispecie, il volume raccoglie i contributi di analisi e di proposte di studiosi che hanno analizzato a fondo le imprese e il sistema produttivo italiano, di alti dirigenti pubblici che curano le politiche di sostegno allo sviluppo, nonché di imprenditori innovatori nelle loro imprese e nel loro settore. Si tratta, quindi, di un’opera di indubbio interesse per gli imprenditori e i manager ma anche per i responsabili nazionali e regionali di politiche di sviluppo economico e per i docenti e i consulenti che supportano l’evoluzione delle aziende.
L’Italia che compete. L’Italian Way of Doing Industry
Franco Angeli Edizioni
a cura di Federico Butera, Giorgio De Michelis
272 pagine
32 euro
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