Le spese del personale per le società pubbliche
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Le spese del personale per le società pubbliche
- Information
Le modifiche ai tetti nella spesa di personale apportate dalla manovra finanziaria (che ha ritoccato l'articolo 76, comma 7 del Dl 112/2008) rappresentano un passo concreto per una visione consolidata del gruppo ente locale.
Già in passato la Corte dei conti si era espressa sulle modalità di calcolo del tetto del 40% del costo del lavoro, sottolineando il fatto che il trasferimento del personale alle aziende partecipate andava ricompreso nel computo.
Nella manovra si riprende questo tema, stabilendo inoltre che nel computo si devono calcolare le spese sostenute dalle società a partecipazione pubblica totale nonché da quelle di controllo che abbiano un affidamento diretto o che svolgono funzioni di interesse generale o comunque strumentali. Più nel dettaglio, fra le società interessate vanno incluse sia quelle che hanno ricevuto un affidamento diretto dai Comuni sia quelle, comunque controllate, che siano di “interesse economico generale”.
Vengono escluse, invece, le aziende quotate, mentre dovrebbero essere ricomprese le società che godono di un affidamento senza gara anche se effettuato da figure terze. In che misura si effettua il consolidamento? Pare incongruo computare una società su cui si esercita il controllo con il 51% per l'intero in capo a un solo Comune; sembra quindi preferibile includere solo una percentuale pari alla quota di capitale detenuta. Ciò vale, a maggior ragione, per le aziende controllate non da un solo Comune. Ricordiamo, infine, che si andranno a consolidare le spese e non i costi.
Già in passato la Corte dei conti si era espressa sulle modalità di calcolo del tetto del 40% del costo del lavoro, sottolineando il fatto che il trasferimento del personale alle aziende partecipate andava ricompreso nel computo.
Nella manovra si riprende questo tema, stabilendo inoltre che nel computo si devono calcolare le spese sostenute dalle società a partecipazione pubblica totale nonché da quelle di controllo che abbiano un affidamento diretto o che svolgono funzioni di interesse generale o comunque strumentali. Più nel dettaglio, fra le società interessate vanno incluse sia quelle che hanno ricevuto un affidamento diretto dai Comuni sia quelle, comunque controllate, che siano di “interesse economico generale”.
Vengono escluse, invece, le aziende quotate, mentre dovrebbero essere ricomprese le società che godono di un affidamento senza gara anche se effettuato da figure terze. In che misura si effettua il consolidamento? Pare incongruo computare una società su cui si esercita il controllo con il 51% per l'intero in capo a un solo Comune; sembra quindi preferibile includere solo una percentuale pari alla quota di capitale detenuta. Ciò vale, a maggior ragione, per le aziende controllate non da un solo Comune. Ricordiamo, infine, che si andranno a consolidare le spese e non i costi.
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