Anche le fondazioni potranno svolgere attività commerciali
Anche le fondazioni potranno svolgere attività commerciali
Anche le fondazioni potranno svolgere attività commerciali
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Redazione
A breve anche le associazioni e le fondazioni non profit potranno svolgere delle attività commerciali con ritorno economico, a patto che siano strumentali al raggiungimento degli scopi sociali e non indirizzate esclusivamente a finalità profit. Questo uno dei punti più interessanti del disegno di legge delega approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri, e che a breve sarà al vaglio del Parlamento.
Più nel dettaglio il decreto - che sostanzialmente riscrive il Codice Civile nella parte in cui disciplina associazioni e fondazioni – ha come obiettivi principali quello di riconoscere il valore del libero associazionismo, di semplificare i meccanismi di riconoscimento della personalità giuridica e di ampliare l'autonomia statutaria degli enti, attraverso un maggiore coinvolgimento degli associati nei procedimenti decisionali.
Altra finalità importante del regolamento è quella di garantire maggior trasparenza nelle attività dei vari organismi non profit, soprattutto di quelli che si avvalgono di fondi e sottoscrizioni pubblici.
Il Ddl prende in esame anche le associazioni non riconosciute, per le quali prevede una riduzione al minimo della disciplina imperativa - in sintonia con l'estensione dell'autonomia statutaria - maggiori garanzie dei diritti d'informazione degli associati e appositi rimedi contro la loro esclusione, nonché un aumento delle forme di autocontrollo e autodisciplina.
Infine, la normativa chiarisce meglio anche la fisionomia delle fondazioni, distinguendo fra quelle con fini di utilità collettiva a carattere pubblico o privato-sociale e quelle con scopo esclusivamente privato. Anche in questo caso, si amplia l'autonomia statutaria e si stabilisce, al contempo, un rafforzamento dei controlli, specie per le fondazioni che raccolgono fondi pubblici.