Aggiornato a
Iscriviti alla nostra newsletter

Eccellenze campane: 720 prodotti locali in un nuovo concept distributivo

Eccellenze campane: 720 prodotti locali in un nuovo concept distributivo
Eccellenze campane: 720 prodotti locali in un nuovo concept distributivo

Eccellenze campane: 720 prodotti locali in un nuovo concept distributivo

Information
Redazione

Anche Napoli, con Eccellenze campane punta sul nuovo modello distributivo lanciato da Eataly che privilegia i prodotti di nicchia e di qualità.

L’idea è di Paolo Scudieri, patron del Gruppo Adler, la prima azienda mondiale di componentistica per auto che sostiene che “il futuro della distribuzione sia nella filiera corta e in concept di vendita che offrono il meglio delle produzioni locali coniugandole all’esperienza di consumo”.

Originale, in stile newyorkese, ma non molto differente dall’idea di Eataly che a Napoli e in Campania – per scelta - non aprirà mai. D’altra parte la regia di tutta l’operazione è stata firmata da Pasquale Buonocore, che fino a 6 mesi fa di Oscar Farinetti era partner e responsabile proprio dell’allestimento dei negozi.  Sugli scaffali dei punti vendita si trova pasta, farina, conserve, vini e birre di qualità, legumi, ma anche accessori per la casa e la cucina e poi prodotti freschi come pane, caffè, biscotti e la cioccolata di Gay Odin.

Le altre aziende che hanno creduto nel progetto sono Kenon, Perol Carni, leader nella carne macellata di qualità, il pastificio Sicignano che produrrà la pasta in loco, Baino ed Esposito, noto marchio dei prodotti da forno di qualità, rigorosamente realizzati con farine Caputo, altro big campano che anche se non direttamente ha sostenuto l’idea di Scudieri; e poi ancora le mozzarelle e i prodotti caseari di Battaglia e per i salumi l’antica Salumeria Napoletana, la pasticceria di Pasquale Marigliano, la pizzeria di Guglielmo Vuolo, la friggitoria di Antonio Tubelli (Timpani e Tempura). Nella struttura ci sono 520 posti a sedere distribuiti tra due ristoranti, uno de La Torre di Massa Lubrense e l’altro della Masseria Trianelli, una birreria di Nello Marciano di Maneba e diversi punti ristoro legati alle aziende che hanno laboratori di produzione.

L’obiettivo è doppiamente ambizioso: proporre un progetto di distribuzione di prodotti alimentari di “nicchia” in una città dove se ne vendono in ogni negozio e anche in molti punti vendita di alcune insegne della Gdo e, dall’altro, avviare il recupero di una delle zone più degradate del capoluogo.  Il progetto ha trovato spazio in Brin 69, un ex complesso industriale recentemente ristrutturato a Napoli est. A 200 mt da Stazione Ferroviaria e a pochi passi dal principale parcheggio intermodale cittadino, ma anche in prossimità dell’uscita autostradale. Il “primo vero sistema integrato dell’agroalimentare campano, costituito da 13 aziende partner con un investimento complessivo di sei milioni di euro.

Nella “Terra del buono” il nome che hanno scelto i partner del progetto in contrapposizione alla “Terra dei fuochi” (il giorno in cui arriva il dissequestro da parte della Procura dei prodotti coltivati a Caivano perché “non rappresentano pericolo per la salute pubblica) e che campeggia sulle pareti della struttura e sull’abbigliamento dei 103 impiegati e professionisti che vi lavorano, si possono trovare 720 prodotti di decine di piccole aziende della Campania acquistabili in 16 punti vendita organizzati in aree tematiche in cui si coniuga produzione, vendita ma anche ristorazione.

  • Ti è piaciuto l'articolo?

    Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.

       
    EdizioniDMh50  

Logo Ristorazione Moderna

distribuzionemoderna.info

- Copyright © 2024 Edizioni DM Srl - Via G. Spadolini, 7 - 20141 Milano | P. IVA 08954140961 - Tutti i diritti riservati | Credits