Il primo quotidiano sulla GDO
Aggiornato al 29 Marzo 2024 - ore 11:00
Secondo i dati Nomisma per Assodistil, negli ultimi 12 mesi il 61% degli italiani di età compresa tra i 18 e i 73 anni ha consumato in casa o fuori casa spirits, mentre il 29% ha preferito la grappa.
Il 90% degli italiani guarda abitualmente l’etichetta degli alimenti che acquista per scoprirne data di scadenza, provenienza geografica e assenza di prodotti “dannosi” per la salute, prima che il marchio e le promozioni.
Post pandemia la quasi totalità degli italiani oggi consuma prodotti surgelati e 1 su 2 dichiara di averne aumentato l’acquisto nell’ultimo biennio. Praticità, possibilità di variare spesso il menù e di ridurre gli sprechi sono i principali driver che hanno spinto i consumatori a preferire il consumo di cibi surgelati.
Inflazione e situazione internazionale preoccupano ormai più del Covid. Cresce per il secondo mese consecutivo la voglia di viaggiare (+6,2%) e di ritrovare quella normalità che oltre 7 intervistati su 10 vedono ancora lontana. Rallenta il comparto casa, anche se rimane su livelli elevati.
A fine 2021, l’online si conferma un driver di crescita per la grande distribuzione organizzata, con un +23,5% rispetto al 2020 in termini di vendite a valore e un volume d’affari di 1,8 miliardi di euro. Per il 2022 si stima un incremento tra il 10 e il 15%.
L'andamento positivo prosegue da diversi anni, ma soffre la produzione di speck non certificato Igp con un nuovo calo del 1,8%. Il principale canale commerciale resta la Gdo, con un dato che supera il 65%. Bene anche l'export.
Torna negativo l’andamento dei consumi di frutta e verdura. Tra i canali di vendita si salvano solo i supermercati.
Il vino nella distribuzione moderna chiude il 2021 con +2,1% a valore e -2,2 a volume, mentre le bollicine, trainate dal Prosecco, crescono a doppia cifra sia a valore, con +20,5%, sia a volume, con +18,1%. Preoccupano l’aumento dei prezzi, il potere di acquisto dei consumatori e il rallentamento della pandemia.
Secondo il terzo report annuale “State of snacking” di Mondelēz International, si allarga il concetto di snacking e i consumatori preferiscono lo spuntino al pasto tradizionale. Mindfulness e well-being giocano un ruolo sempre più importante nelle scelte d’acquisto.
Nel 2021 la domanda di fragole è tornata a crescere (+4%), per un totale di oltre 93mila tonnellate, dopo un 2020 con vendite al di sotto della media del triennio precedente. Aumenta del 5% il prezzo medio.
Nel 2021 molti vini sfusi hanno subìto aumenti significativi. Per esempio, il Chianti è balzato del 50% in un anno (mentre le giacenze si sono ridotte del 10%), il Prosecco del 34%, il Chianti Classico del 13% e il Lambrusco reggiano di quasi l’8%.
Scatto dei prezzi al consumo a gennaio e, in particolare, dei beni nel carrello. Nel primo mese dell’anno si sono scaricati sul consumatore finale i primi effetti dell’impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime.
Il settore della IV gamma ha chiuso il 2021 con una crescita pari a +6,3% a valore e +6,9% a volume rispetto al 2020. Il 2022 inizia con segno positivo.
Nel 2021 la distribuzione moderna fa meglio delle attese. Le vendite di prodotti confezionati di largo consumo sono salite, secondo Iri, del 2,8% a valore nonostante un confronto sfavorevole con il 2020 (+7,8% sul 2019).