di Claudia Scorza

Secondo l’Osservatorio di mercato di Cso Italy, nel 2021 le famiglie italiane hanno acquistato ciliegie per 44.873 tonnellate. Le vendite hanno segnato un aumento del 33% rispetto al deficitario 2020, anno in cui i volumi acquistati erano scesi a 33.779 tonnellate, al culmine di una contrazione in atto da tempo.

In termini di penetrazione di mercato, sono 48 su cento le famiglie che nel corso del 2021 hanno acquistato almeno una volta ciliegie, in decisa crescita rispetto al quinquennio precedente, quando mediamente la percentuale si attestava al 42%.

Resta, invece, invariata l’elevata stagionalità della domanda, prettamente circoscritta al periodo da maggio a luglio, quando si concentra il 96% dei volumi nazionali per il consumo fresco e domestico. In particolare, nel solo mese di giugno 2021 è stato acquistato il 63% delle quantità dell’intero anno, pari a oltre 28mila tonnellate.

La grande distribuzione organizzata risulta il canale che ha veicolato i maggiori quantitativi di prodotto, con il 56% del totale. La sorpresa viene dal balzo del 90% anno su anno dei flussi gestiti dai discount, che non è ancora tra i luoghi preferiti dagli italiani per l’acquisto di ciliegie con appena 4.000 tonnellate vendute. I supermercati registrano un aumento del 34%, mentre gli ipermercati del 21%. Nell’ambito dei canali tradizionali, dopo il forte calo del 2020, si evidenzia una ripresa delle vendite, pari al 14% per i mercati ambulanti e rionali che, con un totale di 9.300 tonnellate, rappresentano il 21% delle vendite nazionali di ciliegie; i fruttivendoli registrano, invece, il 10%.

Nel 2021, delle circa 11mila tonnellate di ciliegie consumate in più rispetto al 2020, 7.400 erano confezionate, mentre 3.700 sfuse. Si riscontra un aumento sia per il peso imposto sia per il variabile, ma in maniera molto più significativa per il primo (+74%), nonostante la sensibile differenza di prezzo tra le proposte: nell’ultimo anno per portare a casa una confezione di ciliegie era necessario 1,51€/kg in più rispetto allo sfuso.

Infine, con un totale di 5.915 tonnellate, le ciliegie bio hanno rappresentato il 13,2% dei volumi totali, una quantità leggermente superiore a quella del quinquennio 2016-2020. Nel confronto con il solo anno precedente, invece, la crescita degli acquisti di ciliegie bio è stata del 43%, mentre l’indice di penetrazione, sebbene ancora limitato al solo 8% delle famiglie, è cresciuto di qualche punto percentuale.

«Oltre al tendenziale incremento generale del comparto bio del 2021 – specifica Daria Lodi, alla guida dello studio –, il motivo di tale variazione in positivo potrebbe essere riconducibile anche alla convenienza di prezzo delle ciliegie biologiche acquistate mediamente a un prezzo inferiore di 59 centesimi rispetto alle convenzionali».