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Shopping non alimentare: qualcosa si muove

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Redazione

Prosegue la ripresa delle vendite nell’universo extra alimentare: nel 2016 i consumi degli italiani sono cresciuti di un ulteriore 1,0% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 102,5 miliardi di euro.

E i segnali positivi sono arrivati dalla quasi totalità dei segmenti che compongono l’universo non alimentare. A rivelarlo è l’edizione 2017 dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, lo studio condotto in collaborazione con TradeLab che monitora il settore dei beni non alimentari.

«Quest’edizione dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy è particolarmente significativa perché è stata l’occasione per tracciare il bilancio di 10 anni di digitalizzazione e per raccontare l’impatto che ha avuto sulla vita degli italiani» commenta Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy. «Del resto, è dal 2003 che il nostro osservatorio raccoglie ed elabora i dati relativi a 13 comparti* extra-alimentari, dai gioielli al bricolage, dai mobili all’ottica, dall’abbigliamento all’elettronica di consumo. Un patrimonio informativo unico che ne fa un osservatorio privilegiato per spiegare come sta cambiando l’Italia e dove sta andando».

Il mondo dei consumi delle famiglie, così come calcolato dall’Istat e composto da servizi, consumi grocery e consumi non alimentari, vale oggi circa 1.024 miliardi di euro e cresce nel 2016 del +1,4% sostenuti prevalentemente dalla crescita dei servizi (+1,5%).

I consumi non alimentari nel 2016 sono arrivati a 152,8 miliardi di euro e sono cresciuti del +1,0% in linea con la crescita dei consumi grocery (+1,1%): grazie alla ripresa degli ultimi anni il peso percentuale dei beni non alimentari sul totale dei consumi delle famiglie si è stabilizzato intorno al 15%, pur non arrivando ancora al 17% del 2007, anno in cui l’importanza dei consumi non alimentari era paragonabile a quella del totale dei consumi grocery (17,5%).
Nel 2016 i 13 settori* monitorati dall’Osservatorio Non Food di GS1 Italy - che esclude i servizi Non Food e alcuni comparti minori compresi dall’Istat – hanno totalizzato consumi per un totale di circa 102,5 miliardi di euro, pari al +1,0% rispetto al 2015.


«Il 2016 è stato un anno ancora di crescita per i consumi, che chiudono l’anno con un bilancio di segno positivo e con un’evidente ripresa in quasi tutti i settori, anche se a ritmo ridotto rispetto all’anno precedente» aggiunge Cuppini.

Il mondo del Non Food è un puzzle di settori molto diversi per logiche di produzione, dinamiche commerciali e stili di consumo. Su questi differenti segmenti la crisi ha influito in modo diverso, facendo registrare nel corso degli ultimi anni dei trend altalenanti. Uno scenario confermato anche nel 2016, un anno nel quale quasi tutti i segmenti del Non Food hanno evidenziato una ripresa, anche se con modalità e valori differenti.
Tra i settori top per crescita nel 2016 troviamo i giocattoli (+4,7% sul 2015), l’edutainment (+4,3%), e l’elettronica di consumo (+3,4%). L’unico settore ad aver chiuso l’anno con un segno negativo importante è quello di abbigliamento e calzature (-2,3%).


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