L’indagine “Gli acquisti alimentari in Italia: tendenze recenti e nuovi profili di consumo” condotta da Ismea ha evidenziato che la grande distribuzione organizzata è il canale preferito per la spesa domestica alimentare dal 77% dei consumatori. La percentuale sale e tocca gli 88 punti quando si tratta di acquisti di bevande e prodotti confezionati di largo consumo.

Secondo la ricerca l’evoluzione della domanda ha penalizzato il settore del dettaglio tradizionale, fermo a una quota inferiore al 15%, mentre gli ambulanti e i mercati rionali raggiungono solamente il 3,7%.

Il rafforzamento della gdo è avvenuto di pari passo con lo sviluppo di linee di prodotto economiche e delle private label. Il canale è anche stato in grado di rispondere pienamente alla domanda del consumatore di prodotti freschi, che prima venivano commercializzati quasi esclusivamente dal dettaglio tradizionale.

Per quanto riguarda il consumatore attuale lo scenario delineato dallo studio di Ismea mostra l’esistenza di una duplice tipologia. La vecchia generazione è infatti orientata verso prodotti di base e di prima necessità, mentre i giovani preferiscono alimenti salutistici, cibi preparati e semipronti.

Diversi i fattori individuati dalla ricerca che hanno influito maggiormente sull’evoluzione dei consumi in Italia, sia per quanto riguarda la scelta dei canali di acquisto che per le referenze richieste: i mutamenti di carattere demografico - rallentamento della natalità, invecchiamento e riduzione dei componenti della famiglia -, i nuovi modelli sociali di riferimento, le modifiche delle condizioni generali di consumo - urbanizzazione e diffusione dei mezzi di trasporto - e soprattutto il cambiamento dell’organizzazione del lavoro, che registra una presenza sempre maggiore di famiglie dual-career.