Aggiornato a
Iscriviti alla nostra newsletter

Gennaio freddo: vendite al dettaglio -0,2%. Cresce il canale discount, +4,1%

Gennaio freddo: vendite al dettaglio -0,2%. Cresce il canale discount, +4,1%

Gennaio freddo: vendite al dettaglio -0,2%. Cresce il canale discount, +4,1%

Information
Emanuele Scarci

Il 2025 si apre con il segno meno per le vendite al dettaglio. A gennaio le stime preliminari di Istat segnalano un aumento dello 0,9% a valore e un calo dello 0,2% a volume rispetto a un anno fa. Da notare che a gennaio i prezzi al dettaglio sono aumentati dell’1,7% e a febbraio del 2,2%.

A gennaio, le vendite dei beni alimentari sono in crescita del 2,1% a valore e sono stazionarie a volume, mentre quelle dei beni non alimentari non subiscono variazioni a valore e diminuiscono a volume dello 0,3%.

Riguardo alle forme distributive, la Gdo registra +2,1% a valore, fermi i piccoli negozi, commercio elettronico a picco: -3,3%. In particolare, sulle varie tipologie di commercio, le vendite al dettaglio crescono a valore nel canale ipermercati del 2%, nel super dell’2,6% e nel discount alimentare del 4,1%.

Si viaggia a vista
Secondo l’ufficio studi di Confcommercio, “l’anno si è aperto all’insegna di un calo dei volumi acquistati sia nel confronto con il mese precedente che su base annua. La debolezza della domanda coinvolge quasi tutte le merceologie e le tipologie distributive. Il contenuto aumento registrato dall’abbigliamento è un segnale promettente per l’andamento dei saldi, insufficiente, però, per determinare un’inversione di tendenza al ridimensionamento della domanda in atto da tempo. Solo per alcuni segmenti della grande distribuzione le vendite, al netto della componente relativa al prezzo, mostrano qualche segno di crescita. In sostanza, si conferma, ancora una volta, la contraddizione tra i vari indicatori congiunturali, segno che la direzione di marcia dell’economia è incerta, proprio perché è piuttosto nebulosa la percezione di famiglie e imprese sul futuro a breve e medio termine. Un impulso potrebbe derivare dalla riconsiderazione di proseguire nella riduzione delle aliquote tributarie per il ceto produttivo. Ciò avrebbe tanto più senso visto che i riscontri ufficiali indicano un marcato incremento della pressione fiscale nel 2024”.

Per Federdistribuzione, “l’attuale andamento dei consumi continua a registrare un basso dinamismo. In questo contesto, cresce l’incertezza delle famiglie e delle imprese per gli effetti dello scenario geopolitico sempre più complesso e per l’impatto dell’incremento dei costi dell’energia di queste ultime settimane. Una situazione che rischia di pesare ulteriormente sulle prospettive di ripresa dei consumi nei prossimi mesi, fondamentale per sostenere la crescita e la continuità degli investimenti da parte delle imprese. È quindi prioritario ridare slancio alla domanda interna, attuando misure che facciano recuperare fiducia alle famiglie, soprattutto attraverso la tutela del loro potere di acquisto”.

Articoli correlati:

Vendite al dettaglio, nel 2024 carrello più leggero dello 0,4% (-3,7% nel 2023)

Paniere Istat, entrano speck e cono gelato. A gennaio prezzi nel carrello +1,8%

NielsenIQ, nel 2024 fatturato del largo consumo a 135 miliardi (+1,8%)

Prezzi nel carrello: +2,1% nel 2024. Confcommercio: incognita energia 

Vendite al dettaglio: 2023 orribile, volumi giù del 3,7% 

  • Ti è piaciuto l'articolo?

    Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.

       
       

Logo Ristorazione Moderna

distribuzionemoderna.info
- Copyright © 2025 Edizioni DM Srl - Via G. Spadolini, 7 - 20141 Milano | P. IVA 08954140961 - Tutti i diritti riservati | Credits