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Dop economy trainata dall'export. In Italia nei primi 9 mesi del 2025 vendite nella Gdo +1%

Dop economy trainata dall'export. In Italia nei primi 9 mesi del 2025 vendite nella Gdo +1%
Il ministro dell'agricoltura Francesco Lollobrigida

Dop economy trainata dall'export. In Italia nei primi 9 mesi del 2025 vendite nella Gdo +1%

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Emanuele Scarci

Un passo in avanti per Dop Economy tricolore. Secondo l’analisi del 23esimo Rapporto Ismea-Qualivita, presentato questa mattina a Roma, il settore nel 2024 registra un valore della produzione di 20,7 miliardi di euro (+3,5% su base annua), pari al 19% del fatturato complessivo dell’agroalimentare nazionale.

Nei primi nove mesi del 2025, nella grande distribuzione la spesa degli italiani è piuttosto asfittica: i prodotti a denominazione registrano +1% su base annua, di cui +1,2% per i prodotti alimentari e +0,3% per il vino.

Secondo Francesco Lollobrigida, ministro dell'agricoltura, “I risultati della Dop economy confermano, ancora una volta, la forza e l’unicità del nostro sistema agroalimentare. Le indicazioni geografiche garantiscono una protezione del saper fare e vedono l’Italia leader mondiale nel numero di prodotti. Continueremo a difendere questo modello in ogni contesto internazionale”.

Food & wine
Nel derby food-vino, il cibo cresce per il quarto anno consecutivo: +7,7% con un valore di 9,6 miliardi. Battuta d’arresto invece per il vino imbottigliato, fermo a 11 miliardi.
Ottimi i risultati dell’export dei prodotti Dop Igp, nonostante le incertezze geopolitiche, con 12,3 miliardi (+8,2%) grazie al “doppio record” del food (per la prima volta sopra i 5 miliardi) e del vino (prima volta oltre 7 miliardi).
Nell’anno cresce anche il numero di Consorzi di tutela autorizzati dal ministero dell’agricoltura: sono 328 che coordinano il lavoro di 184 mila operatori dei comparti cibo, vino e bevande spiritose generando lavoro per oltre 864 mila occupati.

Gdo, avanti piano
Nell’intero 2024 la spesa per i prodotti Dop Igp nella è cresciuta del +1,1% a 6,2 miliardi, di cui 4,3 miliardi per i prodotti alimentari (+1,2%) e 1,9 miliardi per il vino (+0,9%). La dinamica delle denominazioni è migliore dei prodotti generici nei comparti più rilevanti, come ad esempio formaggi (+1%, stabili i generici), prodotti a base di carne (+1,3% e -0,4%) e vino (+0,9% e +0,1%).
Sono ancora i discount il canale con i più alti tassi di crescita (+1,9%) mentre a livello territoriale il Sud è l’area con l’incremento maggiore (+4,7%).

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