È l’abbreviazione inglese di “quick response” e si presenta come un quadrato formato da tanti punti neri. Ma se inquadrato dal cellulare fornisce informazioni, apre video e pagine internet.

Il codice Qr può contenere fino a 4.296 caratteri di testo e può o meno condurre a un contenuto web. Basta poi un clic per memorizzare tutte le informazioni sul cellulare o sul proprio computer.

Si può trovare su manifesti pubblicitari, etichette di abbigliamento e prodotti alimentari
. Ma anche su biglietti da visita, inserzioni e magliette. Il codice Qr è l’erede intelligente del codice a barre, una sorta di elemento di unione tra il mondo cartaceo e quello multimediale.

In Giappone, patria della Denso-Wave che lo ha inventato, l’innovativo codice è già molto diffuso: nei McDonald’s di Tokio, se si inquadra la carta che ricopre gli hamburger, il Qr svela calorie e ingredienti.   

A Londra, i grandi magazzini Harrod’s ne hanno affisso uno di 3 metri sulla facciata e, sempre nella capitale britannica, i Qr sono molto diffusi su volantini e pubblicità in metropolitana. Ikea negli Stati Uniti li impiega sui volantini pubblicitari, e Pepsi in Danimarca su lattine e affissioni ed H&M su manifesti ed etichette.