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GS1 presenta la “next generation” di codici a barre

GS1 presenta la “next generation” di codici a barre
GS1 presenta la “next generation” di codici a barre

GS1 presenta la “next generation” di codici a barre

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Claudia Scorza

di Claudia Scorza

Intelligenza artificiale e generativa, Internet of Things, Rfid, blockchain: le trasformazioni tecnologiche stanno rivoluzionando la nostra società, suscitando tante domande, ponendo nuove sfide, ma anche delineando grandi opportunità per le imprese, sia nel rapporto con i consumatori sia nell’efficienza della supply chain.

E GS1, con l’evoluzione digitale del codice a barre, è pronta a supportare le aziende a “capitalizzare” questa rivoluzione e a entrare già da adesso nel futuro.

È questo il messaggio lanciato da GS1 Italy durante l’evento “Transforming tomorrow. La nuova sfida del largo consumo”, che ha raccolto leader d’azienda, imprenditori, manager, esperti di nuove tecnologie e intellettuali per discutere di innovazione, digitalizzazione, intelligenza artificiale e generativa e nuovi comportamenti dei consumatori.

L’incontro è stata l’occasione per celebrare i 50 anni del codice a barre GS1 e per presentare l’evoluzione dello stesso. Quando è nato, il codice a barre ha rivoluzionato il modo di fare acquisti e il largo consumo, garantendo che tutti i prodotti in vendita avessero un'identità digitale unica e globale. Da allora, una semplice scansione del barcode GS1 alla cassa ha collegato un prodotto fisico alla sua identità digitale e alle informazioni da condividere nei punti vendita e lungo tutta la supply chain.

Oggi gli standard globali e gli ID digitali univoci continuano a adattarsi alla complessità per rispondere alle sfide e alle incertezze del mondo contemporaneo, dal retail all’healthcare. La “next generation” di codici a barre sviluppati da GS1 (barcode 2D standard GS1), che saranno adottati entro il 2027, apre nuove possibilità per migliorare fiducia, sicurezza e sostenibilità. Basta una semplice scansione, fatta da un telefono cellulare o in un negozio, per vivere esperienze digitali e accedere a informazioni affidabili, innescando il cambiamento e il progresso com’è avvenuto 50 anni fa con la nascita del codice a barre.

«I nuovi codici bidimensionali rispondono al bisogno delle imprese, a qualsiasi livello della supply chain, di condividere in modo efficiente una quantità straordinaria di dati affidabili, a cui aziende e consumatori potranno accedere agilmente, anche solo con una semplice scansione, dal proprio smartphone, ad esempio», afferma Bruno Aceto, ceo di GS1 Italy. «Si tratta di una svolta epocale, perché questi codici di nuova generazione, collegando il prodotto fisico al suo gemello digitale, abilitano potenzialità applicative vastissime, che vanno dai processi interni al marketing, dalla tracciabilità alla sostenibilità. E questa svolta è vicina».

GS1 sta infatti promuovendo un’iniziativa globale con l’obiettivo, entro la fine del 2027, di far sì che gli scanner dei punti vendita retail di tutto il mondo siano in grado di leggere e di elaborare anche i nuovi codici 2D, oltre ai codici a barre lineari. Sarà una rivoluzione graduale, che per un certo periodo vedrà il barcode tradizionale affiancato dal QR code contenente un GS1 Digital Link o dal GS1 DataMatrix, per arrivare infine ad avere solo un codice sulle confezioni dei prodotti: quello bidimensionale.

In questa soluzione il barcode GS1 si fonde al QR code e viene inglobato dalla nuova simbologia che conterrà d’ora in avanti dati strutturati secondo lo standard GS1: continua così a svolgere il tradizionale compito di identificare, ma in più offre una vasta gamma di nuove opportunità, funzionali alle esigenze delle aziende di aumentare efficienza e comunicare meglio, alle nuove richieste del consumatore, nonché ai nuovi obblighi di legge in materia di etichettatura e tracciabilità.

Rispetto al codice a barre classico, infatti, il codice 2D veicola un set di informazioni molto più ampio, consente di condividerlo con tutti i partner della filiera, fino al consumatore finale, e migliora l’efficienza dei sistemi di lettura del codice a barre e la raccolta dei dati a essi collegati. E soprattutto integra lo spazio fisico di etichettatura presente sulle confezioni con quello infinito offerto dal digitale, superando tutti i limiti imposti da etichette spesso troppo piccole e affollate di claim, loghi, icone e informazioni comunque insufficienti per il consumatore finale.

Ora con un solo simbolo, come il QR code contenente un GS1 Digital Link, è possibile assolvere anche ad eventuali nuovi obblighi di legge in materia di etichettatura in modo semplice e veloce e senza ritoccare le confezioni e fornire ai consumatori un ampio patrimonio di informazioni, sempre verificate e aggiornate, avviando con loro una nuova modalità di comunicazione e di relazione diretta, anche attraverso iniziative di fidelizzazione e promozioni, anche in-store. Senza dimenticare i vantaggi in termini di sicurezza e sostenibilità dovuti alle migliorate soluzioni di tracciabilità che i nuovi barcode abilitano. Questa maggiore disponibilità di dati rappresenta la base per brand e retailer per cogliere nuove opportunità di business, avvalendosi anche delle nuove frontiere e delle applicazioni dell’IA.

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