Edi, l’adozione si conferma positiva nel largo consumo
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Edi, l’adozione si conferma positiva nel largo consumo
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L’ultima edizione del “Monitoraggio dell’uso dell’Edi nel largo consumo in Italia”, l’analisi annuale realizzata da GS1 Italy con la collaborazione della School of Management del Politecnico di Milano per misurare l’adozione e l’utilizzo dell’Edi-Electronic data interchange in Italia nella gestione del ciclo dell’ordine tra industria e distribuzione, si conferma positiva.
«Uno degli aspetti più interessanti che emergono da questa edizione del Monitoraggio è la conferma di una tendenza positiva per l’adozione dell’Edi – afferma Andrea Ausili, chief information officer & standard director di GS1 Italy –. L’aumento del numero di aziende che utilizzano l’Edi per gestire la comunicazione commerciale, riducendo errori e inefficienze, è una testimonianza del suo valore strategico nel migliorare la gestione delle risorse e dei flussi informativi. L’Edi non è una tecnologia di nicchia, ma una soluzione alla portata di tutti, qualunque sia la dimensione dell’azienda. L’Edi è anche una delle tecnologie su cui è focalizzato il piano triennale 2023-2026 di GS1 Italy, con l’obiettivo di incrementare l’adozione di questo strumento tra le imprese italiane, in particolare le più piccole».
Sempre più aziende usano l’Edi
Nel corso del 2023, sono salite a quota 8.132 (+3%) le aziende del largo consumo utilizzatrici dell’Edi secondo gli standard globali GS1, confermando il trend positivo dell’ultimo biennio. Di queste, il 46% ha scelto di essere attivo nell’ecosistema Euritmo, la soluzione web-Edi ideata da GS1 Italy per le aziende italiane del largo consumo, in particolare per le pmi. Ad aver adottato questa soluzione, la più diffusa in Italia, sono 3.740 imprese, tra produttori (3.593), retailer (406) e terze parti logistiche.
Fonte: GS1 Italy “Monitoraggio dell’uso dell’EDI nel largo consumo in Italia” ed. 2024
Fatture prime tra i messaggi scambiati
Nel 2023 le aziende si sono scambiate complessivamente 58,2 milioni di messaggi, di cui 30 milioni (56% del totale) trasmessi all’interno del circuito Euritmo, 15,9 milioni sono stati inviati a utenti esterni e 12,2 milioni sono stati ricevuti da punti di ricezione/invio codificato (Unb) esterni.
Fonte: GS1 Italy “Monitoraggio dell’uso dell’EDI nel largo consumo in Italia” ed. 2024
Rispetto al 2022, si è registra una diminuzione del -6% nel numero di messaggi scambiati, dovuta principalmente alla chiusura di una relazione significativa all’interno dell’ecosistema. La fattura (invoic) si conferma al primo posto tra le tipologie di messaggi scambiati con circa 15,9 milioni di scambi, seguono l’ordine (orders) con 13,5 milioni di messaggi (+3% vs 2022), e l’avviso di spedizione (desadv) che raggiunge quasi 13 milioni di scambi.
Fonte: GS1 Italy “Monitoraggio dell’uso dell’EDI nel largo consumo in Italia” ed. 2024
Messaggi logistici sempre più centrali
I 13 milioni di scambi relativi all’avviso di spedizione rappresentano un dato significativo, che testimonia una rilevante crescita dei messaggi logistici, a partire proprio dal desadv che, dopo il +14% registrato nel 2022, anche nel 2023 avanza ulteriormente con +8%, dimostrando quanto i messaggi logistici siano cruciali per la digitalizzazione dei processi di relazione nelle catene di fornitura. Anche nel caso delle transazioni, ovvero le interazioni tra azienda mittente, azienda destinataria e la tipologia di documento scambiato, è l’avviso di spedizione (desadv) a segnare il maggiore aumento (+14%).
«Il messaggio desadv sta acquisendo una rilevanza sempre maggiore non solo nel contesto dell’efficienza logistica, ma anche nella digitalizzazione e nello scambio di informazioni di diversa natura sui prodotti movimentati – spiega Ausili –. La sua capacità di ottimizzare la gestione delle spedizioni, migliorando la visibilità dei flussi e aumentando la precisione delle informazioni, lo rende uno strumento indispensabile per una gestione più precisa e tempestiva della supply chain. Ma il desadv risulta un veicolo ideale per il trasferimento di informazioni anche di natura regolamentare che riguardano i prodotti. Basti pensare alla crescente attenzione alla tracciabilità delle merci, che sta interessando sempre più settori merceologici, o ai dati relativi alla sostenibilità come quelli richiesti dai Regolamenti europei come Eudr e Espr».
Cresce l’uso strategico dell’Edi
L’aumento della diffusione dell’EDI nel largo consumo in Italia si è accompagnato con un utilizzo via via più articolato e completo da parte degli adopter. Se il 64% delle 13.621 relazioni registrate nel 2023 si trova ancora in una fase iniziale di utilizzo dell’Edi, ovvero limitato al solo scambio di un solo documento – in primis la fattura (44%), poi l’ordine (35%) e l’avviso di spedizione (14%) –, il restante 36% delle relazioni utilizza l’Edi in maniera avanzata, coinvolgendo da due a cinque tipologie di messaggi. L’ultima edizione del monitoraggio, infatti, osserva, da un lato, la diminuzione delle relazioni “elementari” (-4%, in cui gli attori si scambiano almeno due messaggi, orders & invoic o orders & desadv), dall’altro, un incremento delle relazioni più mature e complete.
Nello specifico, le relazioni mature, ossia quelle che prevedono lo scambio dei tre documenti base – la “triade” principale del ciclo dell’ordine, cioè ordine e avviso di spedizione e fattura (orders & desadv & invoic) –, registrano una lieve crescita di +1%, mentre le relazioni più complete, che scambiano, cioè, almeno un quarto documento aggiuntivo, sono aumentate di +9%, passando da 421 nel 2022 a 458 nel 2023. Di queste, 425 (il 93% della categoria) include l’aggiunta di un solo documento, mentre in 31 casi vengono aggiunti due documenti. In soli due casi, invece, ne vengono aggiunti tre, raggiungendo così lo scambio complessivo di sei diverse tipologie di messaggi.
Fonte: GS1 Italy “Monitoraggio dell’uso dell’EDI nel largo consumo in Italia” ed. 2024
Il ruolo chiave dei retailer
Nonostante il ruolo indispensabile dell’Edi per migliorare l’efficienza interna e i processi collaborativi tra partner commerciali, nel 2023 sia i produttori sia i distributori hanno scambiato un numero inferiore di messaggi rispetto al 2022, con una flessione del 10% per entrambi. In questo contesto, i distributori mostrano dinamiche di crescita più marcate rispetto ai produttori per specifiche tipologie di messaggi, in particolare, per i messaggi logistici, a conferma del ruolo chiave dell’Edi per ottimizzare i processi logistici e operativi. Si osservano, infatti, incrementi significativi negli scambi di ordini (orders, +4%) e avvisi di spedizione (desadv, +9%).
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