Radenza rileva i 12 pdv Coop in Sicilia. Investimenti per 25 milioni. Il rebus della centrale Crai
Radenza rileva i 12 pdv Coop in Sicilia. Investimenti per 25 milioni. Il rebus della centrale Crai
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di Emanuele Scarci
Sulle orme di Carrefour e Auchan, anche Coop lascia la Sicilia.
Rimarrà come franchisor e si affiderà al master Gruppo Radenza. Dopo l’accordo con i sindacati, è arrivato il semaforo verde per il passaggio dei 12 punti vendita nell’Isola da Coop Alleanza 3.0 al gruppo commerciale di Modica. I pdv sono a Milazzo, Tremestieri Etneo, Catania, Palermo (6), San Giovanni La Punta, Ragusa e Bronte. Nessun negozio sarà ceduto ad affiliati o a terzi.
Con l’accordo quadro, Fisascat Cisl stima 194 esuberi full time con la riduzione della superficie commerciale del 30%, da 43 mila mq a 28 mila, ma l’azienda ha preso l’impegno di ricollocare i dipendenti nella propria rete di vendita, non oltre i 30 km dalla residenza. Inoltre è previsto un piano di investimenti strutturali di circa 25 milioni nel 2022, di cui 10 per nuove aperte, anche nel canale food e drug a Catania, Palermo, Messina e Ragusa. La promessa del master franchisee è di una crescita del +5% del fatturato dal 2023.
Dai bilanci depositati emerge che New Fdm spa di Modica (a cui fa capo il network commerciale) è una macchina ben oliata: nel 2020 ha realizzato ricavi per 439 milioni (350 l’esercizio precedente) con 11,8 milioni di utile netto (10,2 milioni). Ceo del Gruppo Radenza è Danilo Radenza, lo stesso che nel 2019 ha acquisito 14 pdv Simply con 216 addetti. Il gruppo è associato alla centrale Crai.
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Quale la consistenza della rete in via di acquisizione?
Sono 12 pdv Coop in Sicilia, di cui 7 ipermercati e 5 supermercati. Abbiamo già realizzato un progetto di riorganizzazione delle grandi superfici: quelle fra i 6 e gli 8 mila mq verranno ridotte in un format di 4mila-4.500 mq. Creando un formato distributivo più adeguato a un consumo moderno. Le grandi superfici hanno perso appeal. Tuttavia le localizzazioni delle strutture hanno un potenziale inespresso, a nostro parere recuperabile. Ciò ci permetterà di ricollocare, nella fase iniziale, una serie di addetti. Un’operazione abbastanza complessa che ci vedrà molto impegnati.
Della rete in affiliazione il nuovo franchisor diventa Coop e quella attualmente con insegna Crai?
Su questo aspetto preferisco non rilasciare commenti. Demando a dichiarazioni ufficiali che nelle prossime settimane arriveranno dal nostro amministratore delegato. Per quanto concerne il marchio, i 12 pdv manterranno l’insegna Coop e Ipercoop. Garantendo dunque continuità al progetto Coop sia pure con una veste commerciale un po’ più vicina al territorio.
Perchè dovreste riuscire dove Coop Alleanza 3.0 ha fallito?
Conosciamo bene la Sicilia, con le sue particolarità e complicazioni ma che possono esprimere buoni risultati. Noi abbiamo un’offerta commerciale che riscuote successo presso i consumatori e riteniamo di poter estendere la nostra formula e la nostra esperienza diretta sui punti vendita Coop, aggiungendo valore a quello che Coop ha fatto di buono.
Quindi se sottolinea che i 12 pdv manterranno l’insegna Coop significa che gli altri rimarranno Crai?
Mi spiace, ma questo è un aspetto molto delicato. Ribadisco: nelle prossime settimane il nostro amministratore delegato farà chiarezza su questo fronte.
Qual è oggi la struttura della vostra organizzazione?
Abbiamo una rete di circa 300 pdv nei formati più diversi, dalla prossimità, ai super fino ai superstore. Abbiamo 40 negozi diretti e circa 200 imprenditori per la parte affiliazione che è quindi molto importante. La nostra organizzazione cura molto l’aspetto relazionale con i partner e ritiene che in Sicilia sia una strategia vincente. Specie nei piccoli centri urbani dove il lavoro e il valore del partner sono di estrema efficacia.
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