di Claudia Scorza

Gruppo VéGé ha chiuso il 2021 con un fatturato complessivo di 11,95 miliardi di euro, in crescita per l’ottavo anno consecutivo, con un incremento del 5,9% rispetto a dicembre 2020.

Risultati che, nonostante le difficili oscillazioni del mercato, vedono Gruppo VéGé mantenere ancora un tasso di sviluppo superiore alla media del settore (+0,7%), con una previsione di vendita a valore per il 2022 pari a 12,6 miliardi e una quota di mercato del 7,8%.

Per quanto riguarda l’online, si registrano ulteriori 236 punti di ritiro per il click&collect, posizionando il gruppo milanese al terzo posto in Italia, con una presenza consolidata in 14 regioni. Inoltre, le partnership nazionali con Glovo ed Everli si stanno espandendo rapidamente anche in molte imprese associate nel Sud Italia.

«Siamo orgogliosi di questa crescita continua, che ci vede protagonisti nel mercato italiano, accogliendo sfide importanti come quelle che si sono presentate durante le crisi del 2021», dichiara Giovanni Arena, presidente di Gruppo VéGé. «Crisi che hanno determinato purtroppo drammatici aumenti dei costi delle materie prime e delle utilities, cui siamo riusciti a far fronte con il saper fare delle nostre insegne e il coraggio e passione dei nostri imprenditori e collaboratori».

«Le imprese della distribuzione moderna – commenta Giorgio Santambrogio, amministratore delegato di Gruppo VéGé – hanno il dovere di salvaguardare il potere di acquisto dei consumatori. Il nostro piano promozionale nazionale, che contempla centinaia di prodotti scontati ogni settimana dell’anno, ha fatto risparmiare ai clienti delle insegne VéGé, nel corso del 2021, oltre 635 milioni di euro; continuare a crescere riuscendo contemporaneamente a garantire concreti risparmi a chi ci sceglie ogni giorno ci rende particolarmente orgogliosi. Congiuntamente siamo impegnati in un parallelo e sistematico processo di proposizione di valori importanti, come la sostenibilità nutrizionale e l’educazione alimentare».

«La performance realizzata è ancora più sensazionale se pensiamo che il contesto è segnato da un calo dei consumi, perdita di margine e trasferimento dei consumatori verso altri canali», conclude Edoardo Gamboni, direttore commerciale di Gruppo VéGé. «A maggior ragione, chiediamo alle imprese produttrici di fare con responsabilità la loro parte, per salvaguardare non solo il rapporto con noi retailer, ma anche con tutta la filiera made in Italy e i consumatori».