Se la società agricola di Savarna (RA) rappresenta una delle prime realtà vivaistiche ad aver aderito al sistema di Certificazione Sanitaria Volontaria Regionale – presto divenuta Nazionale – la fase attuale di adeguamento dei livelli sanitari e morfologici tra tutti i Paesi del continente europeo, già in vigore a tutti gli effetti, sembrava mettere a rischio gli alti standard qualitativi raggiunti a favore di un’omologazione verso il basso.

I parametri della nuova Certificazione Europea, meno severi rispetto a quelli applicati nella nostra Certificazione Volontaria Nazionale, hanno spinto numerose eccellenze vivaistiche e produttive del Bel Paese a dotarsi di un ulteriore bollino di qualità, per rimarcare il distinguo rispetto a quanto circolante sul mercato internazionale.

La modalità di controllo rimane volontaria ma si discosta dal monitoraggio dello standard sanitario, concentrandosi invece sul grado di qualità raggiunto dalle cultivar e imponendo parametri minimi cui le aziende devono sottostare per ottenere l’attestazione. L’Ente promotore dell’iniziativa è da ricercarsi nel CIVI Italia (www.civi-italia.it) – vale a dire l’Organismo che raggruppa la compagine vivaistica nazionale e una parte del mondo produttivo – che agisce attraverso il CAV (Centro Attività Vivaistiche), Organismo associato al CIVI, con l’obiettivo di assegnare il cartellino blu alle referenze di maggior pregio, selezionate in autonomia dalle aziende aderenti al piano di certificazione.

Il progetto – di vocazione totalmente privata – ha già preso piede in Francia e Olanda, mentre in Italia entrerà a tutti gli effetti in vigore a partire dal 1° gennaio 2019.

Se i presupposti iniziali prevedevano parametri comuni, oggi i tre Paesi rispondono a regole differenti, continuando però a condividere il desiderio di riconoscimento della qualità offerta ad agricoltori e consumatori, chiamati a verificare l’iter produttivo attraverso la tracciabilità di filiera. Ogni pianta commercializzata è dotata di un passaporto, completo di numero di lotto, codice produttore, nome della varietà e codice identificativo: quello di Geoplant certificherà d’ora in avanti un livello qualitativo decisamente superiore alla media.