Da 0 a 500 milioni di bottiglie annue, corrispondenti alla leadership del mercato, nell’arco di un solo decennio. Se questo non è un “miracolo” diteci voi cos’è. Il successo di Fonti di Vinadio, l’azienda cuneese proprietaria dell’unico marchio di acque minerali italiano al 100% (marchio che fa capo alla famiglia Bertone) sta tutto qui: mezzo miliardo di bottiglie vendute nel 2006, per un fatturato di 120 milioni di euro. Una vera e propria case history studiata persino da alcune multinazionali del beverage come Heineken e Coca Cola.

Una qualità superiore
Ma quali sono gli elementi che hanno reso possibile una crescita tanto “prodigiosa” in così poco tempo? Alla base di tutto, evidentemente, vi sono le qualità intrinseche del prodotto. La sorgente che ha dato origine alle Fonti di Vinadio è conosciuta e apprezzata sin dal Cinquecento. E ancora oggi l’acqua Sant’Anna si distingue per gli straordinari valori di leggerezza (residuo fisso 23,1 mg/l, uno dei più bassi al mondo). Caratteristica questa che le ha permesso di ricevere l’autorizzazione per la dieta dei neonati e per le diete povere di sodio (solo 0.9 mg/l di sodio).

L’abilità imprenditoriale
La qualità da sola, però, non basta. E qui entra in gioco l’abilità imprenditoriale della proprietà. Buona parte del merito va data al titolare e presidente dell’azienda Alberto Bertone. Fonti di Vinadio, infatti, è oggi un’azienda modernamente organizzata e in grado di offrire le più elevate garanzie ai distributori e ai consumatori in termini di controllo qualità, capacità produttiva, ricerca e sviluppo, organizzazione ed efficienza logistica.

Il controllo qualità
L’acqua della sorgente è costantemente sottoposta a controllo chimico-batteriologico e Fonti di Vinadio rispetta il protocollo HACCP per il controllo dei passaggi produttivi a rischio, garantendo la qualità assoluta del prodotto imbottigliato. Il processo produttivo è garantito inoltre per igiene e sicurezza da impianti di imbottigliamento all’avanguardia, sottoposti ad aggiornamento continuo, avvalendosi delle tecnologie più moderne presenti sul mercato.

Uno stabilimento all’avanguardia
Nei 30 mila metri quadri dello stabilimento di Vinadio (un vero gioiello Hi-Tech dal bassissimo impatto ambientale) vengono prodotte ogni ora 257mila bottiglie. Si tratta del più grande impianto produttivo al mondo, composto da 8 linee di imbottigliamento, in grado di assicurare fino a 5,5 milioni bottiglie al giorno. Attraverso 190 km di tubazioni in acciaio inox, l’acqua della sorgente, che sgorga a 1660 metri d’altitudine, viene incanalata e condotta fino allo stabilimento dove è raccolta in 7 serbatoi d’acciaio inox da 1 milione di m3 d’acqua. Da qui parte immediatamente la linea produttiva e l’acqua viene subito imbottigliata, affinché conservi intatte le sue caratteristiche organolettiche.

Tecnologia al servizio dell’efficienza
La costante ricerca di tecnologie avanzate è una delle carte vincenti di Fonti di Vinadio, che si serve dei migliori modelli al mondo di carrelli automatizzati intelligenti, in grado di gestire in modo autonomo la movimentazione della merce, dallo stoccaggio all’uscita dal magazzino: a fine linea i robot palletizzatori marchiano i lotti con codici che ne permettono la tracciabilità. Ben 18 veicoli a guida laser, che si muovono in modo completamente autonomo rispondendo agli ordini di un software centrale, spostano la merce in magazzino e di lì sono in grado di caricare i pallet di acqua sui camion, distinguendo tipologie di acqua, formati e quantità. In questo modo, dallo stabilimento di Vinadio partono ogni giorno fino a 240 autotreni di acqua. Fonti di Vinadio conta inoltre su 29 depositi in tutta Italia

Il ruolo della ricerca e sviluppo
Il successo di un prodotto e di un’azienda si basa anche sulla sua capacità di innovazione. Fonti di Vinadio questo lo sa bene. Lo dimostra, tra gli interventi più recenti, una sperimentazione (primo e unico test nel settore beverage in Italia e in Europa) svolta in questi ultimi mesi su una bottiglia in materiale termoplastico biodegradabile al 100%, derivato dalla fermentazione del mais e importato privatamente dagli Usa. Un materiale assolutamente innovativo, che si smaltisce completamente in 80 giorni, che riduce del 50% le emissioni di Co2 rispetto al Pet e che proviene da una materia prima rinnovabile all'infinito. Le sperimentazioni, che stanno registrando buoni risultati, mirano a inserire nel mercato l’acqua Sant’Anna in bottiglia di mais entro la fine dell'anno.