Bergader: benessere animale e tutela ambientale
Bergader: benessere animale e tutela ambientale
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Per un formaggio di alta qualità è indispensabile un latte superiore alla media, ottenuto secondo pratiche rispettose dell’ambiente, dei produttori e degli animali, come attestato dall’importanza che Bergader conferisce alla stretta collaborazione a lungo termine con i fornitori.
A garantirle una materia prima di altissima qualità sono innanzitutto contadini convenzionati, operanti in circa 1.850 aziende delle Prealpi bavaresi: la prossimità al caseificio, infatti, assicura un’origine e un’identità territoriale ben riscontrabili nel prodotto.
Bergader preserva inoltre la natura incontaminata dei propri pascoli e il benessere del bestiame grazie all’alimentazione a base di erbe montane e alla pratica dell’alpeggio. Ogni azienda agricola ospita mediamente 35 capi bestiame, accogliendoli all’interno di stalle dalle dimensioni e dalle condizioni adeguate: gli spazi sono luminosi, ampi e provvisti di paglia per il ristoro dell’animale; la loro circolazione all’interno delle zone adibite non conosce limitazioni e il foraggio è di elevata qualità.
La pratica della mungitura avviene nel rispetto dei più monitorati standard igienici e può contare sull’apporto di contadini attenti e altamente specializzati; il ricorso a sistemi di strofinamento allevia infine la sensazione di prurito del bestiame, contribuendo ad un allevamento e ad una produzione ottimale. Dall’insieme di tutti questi fattori nasce un latte che nelle analisi qualitative obbligatorie vanta nella sua totalità i massimi livelli (“S” o “1”).
Da vent’anni Bergader ha introdotto un sistema di gestione della qualità normato secondo DIN EN ISO 9001, certificandosi come il primo caseificio in Germania ad essersi sottoposto a questo esame, nel 1994, con un costante aggiornamento. La validazione del sistema di gestione della qualità secondo le direttive del regolamento CE sull’ecoaudit (EMAS), dal 1998, ha portato ad una dichiarazione ambientale rilasciata annualmente e alla ri-validazione nell’autunno del 2013. Da allora, tale dichiarazione è stata integrata nella relazione annuale sulla sostenibilità e in osservanza dei rigidi criteri dell’International Food Standard (IFS), con certificazione dal 2003.
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